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sabato, Maggio 24, 2025

Myanmar a un mese dal sisma: Marcoluigi Corsi, “Ogni ritardo costa vite”

NEW YORK, 1 MAGGIO – A un mese esatto dai due violenti terremoti che hanno colpito il Myanmar il 28 marzo scorso, il Coordinatore Umanitario ad interim delle Nazioni Unite, Marcoluigi Corsi, ha lanciato un appello urgente alla comunità internazionale: “La sofferenza è immensa e le comunità colpite non possono più aspettare”, ha detto nel corso del briefing quotidiano per la stampa al Palazzo di Vetro.

55 mila abitazioni distrutte

I due sismi, di magnitudo 7.7 e 6.2, hanno devastato ampie zone del paese, riducendo in macerie case, scuole, ospedali e infrastrutture essenziali. Oltre 55.000 abitazioni sono state distrutte o gravemente danneggiate, costringendo migliaia di famiglie a vivere all’aperto o in rifugi di fortuna, mentre le piogge precoci e il caldo crescente aumentano i rischi per la salute e la protezione dei più vulnerabili.

“Queste catastrofi si innestano su una crisi umanitaria già gravissima. Prima dei terremoti, circa 19,9 milioni di persone necessitavano di assistenza; oggi stimiamo che almeno 2 milioni in più siano in condizioni critiche”, ha spiegato Corsi.

L’ONU e le organizzazioni umanitarie si sono mobilitate rapidamente: in un mese sono stati raggiunti 600.000 sfollati con supporto idrico e igienico-sanitario, quasi 500.000 con assistenza alimentare e oltre 100.000 con rifugi di emergenza e beni di prima necessità. Sono stati distribuiti 100 tonnellate di forniture mediche, attivate equipe sanitarie mobili e realizzati interventi di protezione dell’infanzia, tra cui il ricongiungimento familiare e l’allestimento di spazi sicuri per i minori.

Cruciali gli sforzi per la ripresa precoce

Ma la portata dell’intervento necessario è enorme: secondo l’UNDP, sarebbero oltre 125.000 i camion richiesti solo per rimuovere le macerie. “Accanto alla risposta umanitaria immediata, sono cruciali gli sforzi per la ripresa precoce: riattivare l’economia locale, ricostruire case, rafforzare la resilienza delle comunità”, ha aggiunto Corsi.

Tuttavia, le operazioni sono ostacolate da attacchi aerei anche nelle aree colpite dai terremoti, che mettono a rischio operatori umanitari e civili. “Serve accesso sicuro e senza restrizioni. L’aiuto deve poter arrivare a tutti, ovunque si trovino, secondo i principi del diritto umanitario internazionale”, ha ribadito.

Il piano umanitario per il Myanmar e’ finanziato all’8%

Nonostante i progressi, le risorse restano drammaticamente insufficienti: il Piano Umanitario 2025 per il Myanmar è finanziato a meno dell’8%, mentre l’addendum urgente per le aree terremotate ha raccolto appena 34 milioni di dollari sui 275 richiesti. Italiano, una laurea in Scienze Politiche alla Sapienza, Corsi dal 2021 e’ Rappresentante di UNICEF per il Myanmar oltre a svolgere le funzioni di Coordinatore Residente e Umanitario ad interim (a.i.) delle Nazioni Unite nel Paese rappresentando il Segretario Generale dell’ONU e coordinando le attività delle agenzie delle Nazioni Unite. Per l’UNICEF ha lavorato in Mozambico, Indonesia, Bolivia, Tanzania e Somalia. Tra 2020 e 2021 e’ stato stato Vice Direttore Regionale dell’agenzia Onu per l’infanzia per l’Asia orientale e il Pacifico. (@OnuItalia)

OnuItalia
OnuItaliahttps://onuitalia.com
Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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