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sabato, Maggio 24, 2025

L’ONU tira la cinghia, vuole accorpare le sue agenzie e ‘razionalizzare’ il personale

ROMA, 2 MAGGIO – Agenzie accorpate e via da New York. L’ONU sta valutando una radicale ristrutturazione con la fusione dei team chiave e la ridistribuzione delle risorse. Lo riporta la Reuters sul suo sito, citando un memorandum riservato preparato da un gruppo di lavoro del Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres.

Il documento propone di indirizzare le decine di agenzie esistenti dell’Onu in quattro direzioni principali: pace e sicurezza, questioni umanitarie, sviluppo sostenibile e diritti umani.

Tra le misure specifiche figura la fusione delle agenzie operative del Programma Alimentare Mondiale (il Wfp con sede a Roma), dell’Unicef, dell’Oms e dell’Unhcr in un’unica agenzia umanitaria. La riforma prevede inoltre la riduzione delle duplicazioni di funzioni e la razionalizzazione del personale, incluso il trasferimento di una parte del personale da Ginevra e New York, citta’ in cui il costo della vita e’ molto alto, a città con costi inferiori: tra gli esempi l’UNFPA, l’agenzia per la popolazione, vedrebbe l’intero staff spostato a Nairobi.

L’iniziativa è legata alla crisi finanziaria dell’ONU anche alla luce dei tagli messi in cantiere dall’amministrazione Trump che nel frattempo ieri ha silurato il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Mike Waltz trasferendolo al ruolo di ambasciatore presso le Nazioni Unite. Le proposte definitive di ristrutturazione dovranno essere presentate entro il 16 maggio.

Proprio a Ginevra c’è stata un’azione inedita ma rivelatrice dell’inquietudine del settore in occasione della festa del lavoro: a manifestare sulla Place des Nations sono scesi in campo circa 500 dipendenti delle Nazioni Unite. ”Ci sono molte incertezze riguardo alla riduzione degli effettivi che tocca migliaia di persone e compromette l’intero sistema dell’ONU”, ha detto Sévérine Deboos, del sindacato del personale dell’Organizzazione mondiale del lavoro dove un posto su dieci è stato soppresso.

”Non siamo una merce, difendiamo l’umanità”, hanno affermato i rappresentanti delle associazioni del personale delle agenzie: ”Ridurre il personale delle Nazioni Unite vuol dire diminuire i mezzi di lotta contro la fame, in favore dell’istruzione e delle famiglie di profughi”, hanno dichiarato. Per il ramo umanitario è un momento difficile, aggravato dalla decisione dell’amministrazione statunitense di sospendere gli aiuti all’estero.

Qualche esempio: per l’UNICEF si prospetta un taglio del budget del 20%, il Programma alimentare mondiale ridurrà gli effettivi del 25-30%, l’Alto commissariato per i rifugiati del 30%. Fenomeni analoghi si constatano anche nelle altre sedi nel mondo. L’ultima protesta del personale delle Nazioni Unite risaliva a otto anni fa ed era rivolta contro un taglio dei salari. (@OnuItalia)

Maria Novella Topi
Maria Novella Topihttps://onuitalia.com
Maria Novella Topi è stata a lungo capo servizio della Redazione Esteri dell'Ansa. Tra le sue missioni l'Albania (di cui ha seguito per l'agenzia la caduta del comunismo e le successive rivolte), l'Iraq e la Libia. Ha lavorato per lunghi periodi nell'ufficio di corrispondenza di Parigi. Collabora da Roma a OnuItalia.

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