ROMA, 12 DICEMBRE – LINK 2007 ha inviato oggi una lettera al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, esprimendo profonda preoccupazione per la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e per chiedere con determinazione un cessate il fuoco prolungato che interrompa i bombardamenti indiscriminati. “Contiamo sulla vostra attenzione a questo nostro appello e sulla vostra pressione ai livelli bilaterale, europeo e multilaterale”, si legge nella lettera diffusa dal consorzio di Ong italiane.
“Condanniamo inequivocabilmente le atrocità commesse il 7 ottobre scorso da parte di Hamas e Jihad islamico e il rapimento di cittadini israeliani e di altri paesi, tenuti come ostaggi nella Striscia di Gaza. Gli attacchi hanno scioccato il mondo e contiamo che tutti gli ostaggi siano rilasciati senza condizioni”, sottolinea Roberto Ridolfi, presidente di LINK 2007.
La risposta del Governo israeliano, sebbene “comprensibile e inevitabile, ha assunto da subito – con l’assedio, i bombardamenti, le distruzioni, gli sfollamenti di massa, il disprezzo del diritto internazionale umanitario, i morti e i feriti – una dimensione tale da produrre una catastrofe umanitaria”, evidenzia Ridolfi, manifestando l’apprensione delle Ong di LINK.
Gaza ha un’estensione di 365 km quadrati, un quarto di quella del Comune di Roma. Dei 2,3 milioni di persone che abitualmente ci vivevano in condizioni simili ad un enorme campo profughi, circa 1,9 milioni sono state costrette a lasciare le proprie case.
“A due mesi dalla escalation di violenza, sono più di 15.500 i morti, di cui 6.300 bambini e 4.200 donne. Almeno 40.000 i feriti. Migliaia di persone, circa la metà bambini, risultano disperse e potrebbero essere sotto le macerie. Cibo, acqua, carburante e assistenza medica giungono con il contagocce”, rimarca Ridolfi. “I medici, gli operatori sanitari e umanitari non possono più rispondere in modo adeguato alla quantità di bisogni della popolazione né lavorare in sicurezza. Le persone bevono perfino acqua di mare. Le acque reflue scorrono nelle strade. Il rischio di epidemie è fortissimo e potrebbe rivelarsi devastante per la popolazione già stremata da due mesi di guerra e da condizioni di severa deprivazione”.
Le Ong di LINK ricordano inoltre che il Diritto Internazionale Umanitario pone anche durante la guerra dei limiti insuperabili, “a partire dal fondamentale principio della proporzionalità di ogni tipo di risposta armata” e che la Quarta Convenzione di Ginevra definisce “un crimine di guerra prendere di mira i civili, negare loro cibo, acqua e protezione, colpire ospedali, scuole e strutture civili, da qualsiasi parte ciò sia perpetrato”.
Contando sull’attenzione e l’impegno del Governo italiano, LINK afferma che “il cessate il fuoco è indispensabile. 15.000 morti e 45.000 feriti sono già un’assurda e inaccettabile esagerazione, che sta producendo nuovo odio e rancore”. (@IOnuItalia)