ROMA, 31 LUGLIO – A quattro anni dal suo avvio, il progetto Ananas Dolcetto volge al termine con un bilancio pienamente positivo: gli obiettivi possono dirsi centrati (nonostante le difficoltà imposte dalla pandemia) e i semi gettati nella comunità togolese protagonista del progetto di cooperazione internazionale non solo sono germogliati ma continuano a crescere sempre più rigogliosi. Il ‘Progetto Dolcetto’, promosso da Brio, realtà specializzata nella commercializzazione di ortofrutta biologica, in partnership con Coopermondo e Agrintesa come partner industriale e agronomico e Alce Nero per la commercializzazione, co-finanziato da AICS–Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo nell’ambito del Bando Profit 2018, nasceva con un obiettivo chiaro: sostenere, attraverso il modello dell’agricoltura cooperativa, lo sviluppo della comunità di Tsévie in Togo.
Il Togo è un Paese dove il 32,3% della popolazione vive sotto la soglia di povertà e la coltivazione della terra occupa il 75% della popolazione attiva. ‘Ananas Dolcetto’ si presentava come un progetto di ampio respiro volto ad aiutare migliaia di piccoli agricoltori a esportare un prodotto di valore come l’ananas a prezzi remunerativi, garantendo ai produttori una fonte di reddito certa e continuativa e promuovendo un modello, quello cooperativo, che favorisse lo sviluppo sociale ed economico di tutta l’area.
”Per l’ AICS i risultati raggiunti dall’iniziativa rappresentano, in modo tangibile, cosa vuol dire fare impresa ‘in e con’ la Cooperazione italiana – hanno commentato Giuseppe Liso referente AICS e Grazia Sgarra Direttrice Ufficio VII – Soggetti di cooperazione, partenariati e finanza per lo sviluppo -. Mostrano come l’innovatività, il trasferimento di conoscenze e di tecnologie, la sostenibilità sociale e ambientale, associate agli ottimi risultati in termini di commercializzazione e di ritorni economici per l’impresa e per le comunità locali sono le chiavi di successo del modello di business ‘ISI’ promosso dall’AICS: Innovatività, Sostenibilità, inclusività segnano il successo di ‘Ananas Dolcetto’ in Togo e del fare impresa nei Paesi partner della Cooperazione”.
Oggi l’obiettivo è stato raggiunto: ”Siamo arrivati in Togo nel 2018 con un progetto etico ben chiaro in mente – hanno spiegato il presidente di Brio, Gianni Amidei, e quello di Agrintesa, Aristide Castellari -: offrire alle comunità locali gli strumenti per crescere e per presentarsi sui mercati in modo più efficace. In questi quattro anni, oltre a tanti risultati concreti e tangibili, abbiamo trasmesso un valore ai nostri partner in Togo: un valore fatto di know-how agronomico e tecnologico, di sviluppo della qualità e di affiancamento commerciale, anche nell’apertura di nuovi canali per un prodotto unico che abbiamo promosso in Italia. Volevamo affiancare le comunità locali in un percorso di valorizzazione di una vera eccellenza: oggi Ananas Dolcetto nasce dal lavoro di imprenditori agricoli certificati bio e Fairtrade riuniti secondo quello stesso modello cooperativo che anima Agrintesa e Brio. Certo, la pandemia non ha reso le cose più semplici ma possiamo dire, con una punta di orgoglio, che l’Ananas Dolcetto commercializzato con il marchio Alce Nero ha rappresentato una presenza importante a scaffale, è stato apprezzato dai consumatori e ha raccolto premi e riconoscimenti importanti”.
Coopermondo – la Ong di Confcooperative – ha svolto un ruolo di assistenza tecnica, di formazione professionale e di rafforzamento della governance cooperativa. “I valori del modello cooperativo e la forza dell’aggregazione hanno permesso di aumentare le potenzialità sia economiche che manageriali dei produttori agricoli dell’area di intervento. La comunità di Tsevié ne ha tratto beneficio e l’esperienza potrà essere ripetuta utilizzando il know how acquisito dai locali. Questo è per noi buona cooperazione” è il commento del presidente di Coopermondo, Marco Menni.
I risultati del progetto Ananas Dolcetto
Il progetto si è articolato in due grandi fasi: alla fine del 2020, al termine della prima annualità, la cooperativa locale CPJPPAB-ZIO di Tsévié, partner locale del progetto, riuniva oltre 1.500 agricoltori (+500 rispetto al 2019) con una superficie coltivata di circa 500 ettari di ananas biologico là dove prima esistevano solo dei produttori disaggregati. Nel corso del tempo è stata svolta un’attività di formazione agronomica con visite periodiche in Togo, sono stati acquistati e donati strumentazione tecnica e mezzi per il trasporto del prodotto, sono state assunte 5 persone in loco attraverso una cooperativa togolese per adempiere a funzioni di controllo qualità, commerciali ed amministrative. Inoltre, grazie al supporto di Brio e di Coopermondo, la cooperativa locale ha conseguito la certificazione Bio e, a gennaio 2021, quella Fairtrade. Importanti i risultati anche sul fronte del prezzo: quello garantito di acquisto è risultato superiore del 25% a quello di analoghi prodotti certificati Fairtrade, con un impatto positivo sugli agricoltori, sulle loro famiglie e sull’intera comunità incrementando sensibilmente l’attuale reddito medio pro-capite. Tanto è stato fatto anche sul fronte della promozione e valorizzazione effettuata nei punti vendita della Grande Distribuzione (Coop NordOvest, Centrale Adriatica, Sait, Coop. Alleanza e Megamark) dove si è riscontrato un altissimo interesse del consumatore verso l’ananas Dolcetto a marchio Alce Nero.
Oltre 100.000 ulteriori operatori sono stati poi raggiunti attraverso le fiere del settore italiane ed estere (Biofach, Fruit Logistica, MacFrut, Cibus e Fruit Attraction), a cui si affiancano decine di uscite su riviste di settore e un’intensa attività stampa online che – si stima – ha portato oltre 30 milioni di utenti a conoscere il prodotto, le sue caratteristiche organolettiche uniche e tutte le sue ‘limited edition’ realizzate durante le festività principali.