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venerdì, Febbraio 14, 2025

Gaza: Tajani, con la pace Italia darà il suo contributo come con UNIFIL in LIbano

ROMA, 15 GENNAIO – “Stiamo facendo grandi sforzi perché gli ostaggi di Gaza possano tornare a casa attraverso un accordo”: Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar al termine di un incontro con il suo omologo italiano Antonio Tajani. “Stiamo negoziando un accordo graduale, il primo passo sarà attuato a breve e durerà 42 giorni. In seguito i negoziati si approfondiranno se l’esito sarà positivo e inizierà un’altra fase più complicata”, ha detto Sa’ar.

Antonio Tajani

”Quando sarà finita la guerra l’Italia darà il suo contributo anche inviando militari che possano far parte di una forza multilaterale come Unifil in Libano” ha dichiarato a sua volta Tajani. “Ma auspichiamo una Palestina libera da Hamas e dai terroristi con cui noi non intendiamo interloquire. Noi vogliamo avere un dialogo solo con l’Autorità nazionale palestinese. Tajani ha anche assicurato che presto sarà nuovamente in Israele e Palestina, assicurando la continuazione degli aiuti umanitari a Gaza.  “L’Italia farà tutto il possibile per la pace: vogliamo aiutare – come abbiamo sempre fatto – la popolazione civile palestinese, stiamo curando tanti bambini palestinesi in Italia e, anche grazie all’accordo con Israele e con l’Anp, sono arrivate e arriveranno tante altre tonnellate di aiuti alimentari”.

”Israele è una democrazia e decide la maggioranza” ha aggiunto il ministro israeliano:  ”Credo che se raggiungeremo un accordo avremo una maggioranza nel governo che lo sosterrà” ha precisato. Non vogliamo controllare la vita dei palestinesi a Gaza e altrove”, ma “non possiamo compromettere la nostra sicurezza, e se dovesse emergere il terrorismo a Gaza in qualunque momento in futuro faremo la stessa cosa che facciamo anche in Giudea e Samaria (Cisgiordania): noi entreremo e faremo quello che dobbiamo fare, a meno che non ci troveremo in una situazione – che al momento non intravedo – in cui i palestinesi stessi combatteranno il terrorismo. Non vogliamo controllare le loro vite ma neanche compromettere la nostra sicurezza”, ha sottolineato Sa’ar.

“Hamas non dovrebbe controllare i palestinesi” e “quello che è importante per noi è che i palestinesi che governeranno a Gaza lo facciano senza incitare all’odio e partecipare ad azioni terroristiche. La sostanza è più importante del chi, la deradicalizzazione è un importante principio per la ricostruzione di Gaza, senza questo principio molto presto si ritornerebbe alle stesse situazioni del 7 ottobre e questo deve essere fuori discussione”. Non è mancata la stoccata di Sa’ar contro la Corte Penale Internazionale: “La persecuzione che Israele subisce negli ambiti internazionali è inaccettabile e fa parte del nuovo antisemitismo, che applica due pesi e due misure contro lo Stato ebraico” ha affermato il ministro degli esteri israeliano , riferendosi al mandato d’arresto spiccato dalla CPI .contro il primo ministro Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant.

Maria Novella Topi
Maria Novella Topihttps://onuitalia.com
Maria Novella Topi è stata a lungo capo servizio della Redazione Esteri dell'Ansa. Tra le sue missioni l'Albania (di cui ha seguito per l'agenzia la caduta del comunismo e le successive rivolte), l'Iraq e la Libia. Ha lavorato per lunghi periodi nell'ufficio di corrispondenza di Parigi. Collabora da Roma a OnuItalia.

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