8.9 C
New York
giovedì, Febbraio 13, 2025

Link 2007: una proposta sullo Ius scholae, le seconde generazioni non si arrendono

ROMA, 14 Gennaio – Ieri su Avvenire un intervento sullo Ius scholae. Nell’articolo di Diego Motta si fa riferimento al documento “NÉ STRANIERI NÉ ITALIANI. CITTADINI SOSPESI. Le nuove generazioni con background migratorio”, elaborato dalla rete di Osc LINK 2007. Le “seconde generazioni” non s’arrendono sul tema della cittadinanza ai minori stranieri.

Il 2025 si è aperto con la chiusura netta della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a una revisione delle norme sul tema, fissate nella legge 91 del 1992, insieme alla promessa però di intervenire sui tempi d’attesa per chi inizia l’iter legale. L’attesa adesso è per il pronunciamento della Corte Costituzionale sull’ammissibilità del referendum abrogativo, che si propone di dimezzare il requisito della permanenza nel nostro Paese da 10 a 5 anni (la Consulta dovrà decidere anche sui quesiti relativi all’autonomia differenziata e al Jobs act). L’appuntamento è fissato per lunedì 20 gennaio e i promotori dell’iniziativa, tra cui diverse sigle del mondo giovanile straniero, non nascondono di vedere in un eventuale via libera dei giudici (tutt’altro che scontato) la soluzione per tornare a parlare di una riforma e per aprire un dibattito che finora è mancato nel Paese, scrive Avvenire.

L’approfondito contributo di Link 2007 si propone di offrire dati precisi e strumenti di analisi sviluppati da Nino Sergi e utili per affrontare la complessa questione della cittadinanza delle nuove generazioni con background migratorio. Link 2007 ritiene che tale tema meriti un approccio innovativo e condiviso, capace di superare le logiche ideologiche del passato e favorire una riflessione politica e sociale di ampio respiro su una questione che tocca il futuro di tanti giovani e del Paese stesso.

L’Italia affronta un declino demografico preoccupante: nel 2023 sono nati solo 379.890 bambini, a fronte di oltre 671.000 decessi. Parallelamente, aumenta il numero di giovani con background migratorio nati o cresciuti in Italia, che ne frequentano le scuole e si considerano parte della comunità nazionale. Oltre il 65% degli studenti stranieri è nato in Italia, ma la normativa del 1992, basata sullo ius sanguinis, li considera stranieri. Salvi i casi di naturalizzazione di un genitore, la cittadinanza è accessibile solo al compimento dei 18 anni, con procedure burocratiche che non facilitano. Questi giovani vivono un limbo identitario: si sentono italiani ma non sono riconosciuti come tali. Questo alimenta frustrazione e distacco.
Sul piano legislativo, negli anni sono state avanzate diverse proposte per modificare queste regole, che risalgono al secolo scorso. Lo ius culturaeius scholae prevede la cittadinanza per chi completa un ciclo scolastico in Italia, sottolineando l’importanza del percorso educativo come strumento di integrazione. Lo ius Italiae, introdotto recentemente, rafforza questa visione, riconoscendo che il sistema scolastico e culturale italiano contribuisce in modo decisivo alla costruzione di un’identità nazionale condivisa.

Anche sul piano economico e sociale, il tema della cittadinanza è cruciale. I lavoratori stranieri rappresentano il 10,1% della forza lavoro e contribuiscono per quasi il 9% al PIL italiano. Tuttavia, il senso di esclusione e il limbo identitario (che mortificano minori e adulti) rischiano di spingere anche molti giovani con background migratorio, formati in Italia, a cercare opportunità all’estero, privando il Paese di talenti e competenze preziose.

Riconoscere la cittadinanza ai giovani con background migratorio, secondo Link 2007, non è solo una questione di giustizia, ma rappresenta un investimento strategico per il futuro del Paese. Come affermato dal Presidente Mattarella, il contributo di queste generazioni arricchisce la comunità nazionale e rafforza la coesione sociale.

Su questa materia i decisori politici possono, senza nemmeno troppe difficoltà, superare le divisioni ideologiche e riconoscere il ruolo di queste nuove generazioni per costruire una società più inclusiva e pronta ad affrontare le sfide future.

“Il documento NÉ STRANIERI NÉ ITALIANI. CITTADINI SOSPESI – come sottolinea Roberto Ridolfi, presidente di LINK 2007 – intende offrire dati, analisi e approfondimenti, ben oltre quanto qui brevemente sintetizzato, per promuovere un dialogo che favorisca punti di incontro e soluzioni condivise su una materia che non può essere affrontata con semplici Sì e No ma deve conquistare la massima condivisione possibile, nella politica e nella società”. (@OnuItalia)

Alessandra Baldini
Alessandra Baldinihttps://onuitalia.com
Alessandra Baldini e’ stata la prima donna giornalista parlamentare per l’Ansa, poi corrispondente a Washington e responsabile degli uffici Ansa di New York e Londra. Dirige OnuItalia.

Articoli Correlati

Rimani Connesso

4,527FansMi piace
7,156FollowerSegui

Ultimi Articoli