BEIRUT, 8 AGOSTO – “Sono qui tra voi perché voglio rendermi conto di persona della situazione in quest’area e per dimostrare la vicinanza delle Forze Armate italiane e mia personale in questo momento particolarmente delicato”. Con queste parole il Generale Francesco Paolo Figliuolo, in veste di Comandante Operativo di Vertice Interforze (COVI), ha salutato i militari italiani schierati in Libano a difesa della pace e della sicurezza nel sud del Paese.
Ieri, la delegazione del COVI, accompagnata dal comandante del Settore Ovest di UNIFIL, Generale di Brigata Stefano Messina, ha prima incontrato a Beirut l’ambasciatore d’Italia in Libano Fabrizio Marcelli, per poi fare tappa nella base ONU di Shama, sede del Comando della Joint Task Force Lebanon (JTF-L), attualmente sotto la guida della Brigata “Sassari” dell’Esercito Italiano, dove il Generale Figliuolo ha salutato i militari italiani del Settore Ovest.
Questa mattina, dopo l’incontro con il personale del neo costituito Comitato Tecnico Militare per il Libano, il trasferimento presso le basi avanzate UNP 1-31 e 1-32A per ispezionare le procedure di sicurezza e le predisposizioni relative alla protezione della forza. Poi, il saluto al personale di ITALBATT, la componente operativa della JTF-L che si affianca alle Task Force ghanese, malese, sudcoreana e irlandese-polacca che operano a ridosso della linea di demarcazione con Israele.
UNIFIL fattore di stabilita’ in momento delicato
“La presenza di UNIFIL è in questo momento uno dei fattori che possono portare stabilità ed evitare ulteriori escalation”, ha detto il Generale Figliuolo rivolgendosi al contingente italiano. “È importante continuare nel segno di un dialogo costante con gli attori in causa e questo, noi italiani, sappiamo farlo bene, forti di una reputazione che ci siamo costruiti negli anni. Voi “Sassarini” avete ora una grande responsabilità: quella di rappresentare l’Italia in un momento così delicato per tutta la regione”.
A seguire, a Naqoura, il Comandante del COVI è stato accolto dall’Head of Mission e Force Commander di UNIFIL, il Tenente Generale spagnolo Aroldo Aroldo Lázaro Sáenz.
Senza UNIFIL situazione piu’ tragica
Durante l’incontro tra i due alti ufficiali – che si erano già incontrati lo scorso aprile in occasione della precedente visita del Generale Figliuolo in Libano – è stata ribadita l’importanza di proseguire con la missione, senza la quale la situazione nel sud del Libano sarebbe più tragica di quella attuale.
UNIFIL è presente nell’area sin dal 1978, dai tempi della prima guerra con Israele e per oltre 40 anni ha operato come forza di interposizione tra i due eserciti, assicurando la pace. La presenza ONU e dei militari italiani a ridosso della Blue Line può fare dunque la differenza anche nella situazione contingente.
Prima di lasciare la base, il Generale Figliuolo ha salutato la Task Force ITALAIR, componente elicotteri italiana di UNIFIL costituita da equipaggi e assetti di volo dell’Aviazione dell’Esercito.
A seguire, il consueto incontro con il capo delle Lebanese Armed Forces (LAF), il Generale Joseph Aoun, al quale il Comandante del COVI ha assicurato che il contributo italiano in Libano proseguirà lungo tre direttrici: l’addestramento e la formazione delle Forze Armate libanesi, il sostegno alle LAF e alle istituzioni locali anche in campo sanitario, la promozione di iniziative di cooperazione civile-militare per aiutare le fasce più deboli della popolazione.
La missione del Generale Figliuolo è terminata a Beirut, nella base “Karantina”, dove ha incontrato il Comandante della Missione militare bilaterale italiana in Libano (MIBIL), Colonnello Sandro Iervolino. (@OnuItalia)