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martedì, Ottobre 8, 2024

La resistenza delle donne: il podcast di Radio Bullet che racconta le diaspore di Afghanistan, Iran, Palestina e Ucraina

ROMA, 19 DICEMBRE – Il nuovo podcast in quattro puntate di Radio Bullets dal titolo ‘Diaspore Resistenti’, racconta della resistenza delle donne: una narrazione dell’attivismo di donne – nuove italiane, rifugiate e richiedenti asilo – divenuto protagonista delle rivendicazioni per i diritti fondamentali nei paesi di origine ma anche in quelli di accoglienza.

Il Progetto, svolto nell’arco del 2023 dalla Casa Internazionale delle Donne di Roma, in collaborazione con Radio Bullets e WILPF Italia e finanziato dal Fondo 8X1000 dell’Unione Cristiana Evangelica Battista D’Italia, ha portato a confronto donne delle Diaspore dell’Afghanistan, dell’Iran, della Palestina e dell’Ucraina, lontane dai loro paesi a causa di guerre e di persecuzioni di genere.

”La guerra è la versione più drammatica del patriarcato, le cui prime vittime sono le donne – ha detto nei saluti iniziali della conferenza conclusiva del progetto Maura Cossutta, presidente della Casa Internazionale delle Donne. ”L’accoglienza delle Donne delle Diaspore deve realizzarsi come momento di confronto tra le femministe italiane e le vittime dei conflitti, delle persecuzioni, della lotta politica che vede le donne sempre sotto attacco”.
Per Lia Quartapelle, vice presidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera ”il lavoro del Progetto pone questioni specifiche importanti rispetto ai problemi posti dalle stesse donne delle Diaspore, fornendo indicazioni precise anche per il Governo Italiano in materia di Esteri e nell’integrazione delle donne migranti, in un’ottica di superamento dei conflitti e per un contributo alla pace….Vogliamo farci interpreti delle istanze emerse dalle diaspore”.

L’obiettivo dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni delle Nazioni Unite, ha spiegato Maryna Vyrvykhvost dell’OIM, ”è tra l’altro rafforzare le condizioni che favoriscano il nesso tra migrazione e sviluppo andando a valorizzare il ruolo dei e delle migranti nella crescita sociale, economica e culturale nei paesi di origine e residenza”. L’OIM riconosce ”il ruolo cruciale che le organizzazioni diasporiche assumono all’interno di questo processo e tramite le sue attività va a rafforzarne l’impatto”.
”Soffiano venti di guerra. La situazione globale non è rosea e, anzi, abbiamo raggiunto il record di 110 milioni di persone costrette a fuggire da guerre e persecuzioni. Anche in Italia c’è stato un aumento di arrivi – ha sottolineato Margherita Gabriele dell’UNHCR. “È necessario lavorare per mettere in atto un’integrazione effettiva delle persone richiedenti asilo e rifugiate. E poi c’è la necessità di continuare a rispondere al fenomeno della violenza di genere che naturalmente colpisce anche le persone rifugiate”.

Le diaspore ”sono state una fonte di informazione essenziale per tutto il sistema di reporting delle Nazioni Unite – ha sottolineato Maria Grazia Giammarinaro, magistrata e già Relatrice Speciale sul traffico di esseri umani, in particolare donne, bambini e bambine, delle Nazioni Unite. ”Nel lavoro dei e delle Special Rapporteur il rapporto con le diaspore è essenziale. Questo progetto ci dà l’immagine di un protagonismo, di donne attive e attiviste, che popolano i paesi che le hanno accolte con consapevolezza e libertà. Un’immagine che non viene però rispecchiata nel mainstream del discorso internazionale sulle donne, dove la narrazione vittimistica è assolutamente ancora prevalente”.

 

Maria Novella Topi
Maria Novella Topihttps://onuitalia.com
Maria Novella Topi è stata a lungo capo servizio della Redazione Esteri dell'Ansa. Tra le sue missioni l'Albania (di cui ha seguito per l'agenzia la caduta del comunismo e le successive rivolte), l'Iraq e la Libia. Ha lavorato per lunghi periodi nell'ufficio di corrispondenza di Parigi. Collabora da Roma a OnuItalia.

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