(di Claudia Rotolo)
(NEW YORK, 25 AGOSTO) – Non ci sono solo la Sfera di Arnaldo Pomodoro e la Mamma col Bambino di Manzu’ a rappresentare l’impegno dell’Italia in campo artistico al Palazzo di Vetro: tra i doni dei vari stati membri all’edificio che ospita le Nazioni Unite c’e’ anche The Golden Rule, una creazione ispirata a un dipinto di Norman Rockwell che, ad un esame ravvicinato, si rivela essere un grande mosaico in vetro di Murano realizzato da una storica officina specializzata di Venezia.
Il Palazzo di Vetro non sarebbe lo stesso in assenza di opere d’arte, oggetti storici, elementi architettonici ufficialmente donati dai vari paesi che ne fanno parte. Ogni piano, stanza, parete o angolo custodisce uno o più regali che rappresentano culture e tradizioni differenti ma che convivono in perfetta armonia all’interno del palazzo. Ogni mese l’Arts Committee sceglie il Gift of the Month per mettere in risalto capolavori che altrimenti rischiano di essere dimenticati. Il dono di questo mese è per l’appunto “The Golden Rule”, il mosaico offerto nel 1985 dalla First Lady degli Stati Uniti, Nancy Reagan, all’allora Segretario Generale Javier Perez de Cuellar.
L’opera è basata sul dipinto dell’artista e illustratore statunitense Norman Rockwell e raffigura individui di ogni razza, sesso, credo e colore che convivono in armonia. In basso
troviamo la frase “Do Unto Others as You Would Have Them Do Unto You” (“Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”), la cosiddetta Regola Aurea ricorrente in molte religioni che veicola un messaggio di rispetto e armonia in un contesto multiculturale. Nonostante il mosaico sia stato donato all’Onu dagli Stati Uniti d’America, possiamo considerarla ibrida, e anche un po’ italiana, in quanto, secondo quanto riportano le Nazioni Unite, è uscita dalle botteghe dell’Atelier Mosaico Veneziano in collaborazione con la storica fornace Orsoni.
Insieme a questo mosaico sono state realizzate in ltalia altre due importanti opere, entrambe dono ufficiale del governo italiano: Mother and Child e Sphere within sphere. La prima scultura, collocata nel prato Nord del Palazzo di Vetro e realizzata dallo scultore lombardo Giacomo Manzù, è stata donata nel 1989, presente l’allora capo dello Stato Francesco Cossiga, in segno di gratitudine verso le Nazioni Unite per l’impegno e il lavoro che svolgono per migliorare le condizioni economiche e sociali del pianeta. La statua raffigura una madre con un bambino posto sul suo petto, entrambi con le braccia alzate, simbolo di libertà e pace. Il messaggio veicolato è quello della speranza, soprattutto per le nuove generazioni; un messaggio che fa intendere come l’Italia pensi ad un futuro insieme all’ONU per garantire una vita migliore e un mondo più giusto per tutti.
La Sfera di Arnaldo Pomodoro è una delle prime opere che i visitatori incontrano entrando al Palazzo di Vetro. Tra le opere piu’ fotografate del compound dell’ONU, fu donata dal governo italiano nel 1996 a metafora per l’arrivo del nuovo millennio: “Una promessa per la rinascita di un mondo meno travagliato e distruttivo”, aveva spiegato l’artista durante l’inaugurazione. La superficie esterna liscia contrasta con ciò che si cela all’interno: perfetta metafora della complessità della società dei nostri giorni e dei molti nodi che quotidianamente l’Onu si impegna a sciogliere. Pomodoro creo’ originariamente la Sfera per il Vaticano. Ne esistono versioni anche davanti al palazzo della Farnesina, a Dublino e a Tel Aviv.
I regali da parte dei Paesi Membri sono un aspetto della diplomazia molto umano ma anche strategico, ogni oggetto cela simbolismi e messaggi da cui trapela l’identità del paese, la voglia di collaborare e la gratitudine che si ha verso un’istituzione importante come le Nazioni Unite. (@OnuItalia)