TRIESTE, 4 AGOSTO – L’Italia ribadisce il suo appoggio allo sviluppo dei piccoli stati isola: “L’anno prossimo si svolgerà ad Antigua e Barbuda la quarta Conferenza Onu per i Paesi Sids e l’Italia è parte integrante a New York del Comitato organizzatore che ha il compito di preparare questo importante appuntamento”, afferma il Ministro egli Esteri Antonio Tajani in un articolo pubblicato sul quotidiano Il Piccolo di Trieste.
“Vogliamo mettere le nostre conoscenze al servizio dei nostri partner, attraverso la cooperazione, le imprese, la nostra rete di attori accademici, scientifici e culturali. Vogliamo individuare nuovi modi di convivere con i territori in cui viviamo, all’insegna della sostenibilità, dell’inclusione e dell’innovazione, mettendo al centro l’essere umano e i suoi diritti fondamentali”, scrive il titolare della Farnesina.
Tajani ha ricordato la forte partecipazione al piu’ alto livello al secondo vertice della Fao, da poco concluso a Roma: Tra gli altri c’erano la prima ministra di Samoa, i ministri competenti di Fiji, Guyana, Seychelles, Palau, Kiribati, Papua Nuova Guinea e Comore. Abbiamo portato al tavolo della discussione le esperienze di città portuali italiane come Trieste, Ancona e Palermo. Comunità che vantano conoscenze specifiche nella gestione sostenibile delle risorse marine”.
Dopo gli incontri di Tajani a New York in febbraio con i rappresentanti delle Piccole Isole, il Governo italiano ha deciso di rafforzare ulteriormente la collaborazione con questi paesi: “Stiamo finanziando programmi in favore delle isole del Pacifico e dei Caraibi (per circa 90 milioni di Euro) nei settori dell’ambiente, del cambiamento climatico e della mitigazione dei rischi. Abbiamo finanziato borse di studio per sostenere i giovani dei Paesi AOSIS (Alliance of Small Island States) in queste materie. Abbiamo avviato progetti per rendere operativi i sistemi di telerilevamento aereo che consentono di sviluppare modelli per la previsione di eventi meteorologici estremi e ottenere informazioni precise sulle aree costiere più vulnerabili”. (@OnuItalia)