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martedì, Dicembre 10, 2024

Migranti: appelli all’Onu, ‘Italia non può farcela da sola’. Bandiera delle Nazioni Unite su barche di soccorso

ROMA, 10 MARZO – La tragedia di Cutro, in Calabria, al largo delle cui coste sono morte oltre 70 migranti nel naufragio dell’imbarcazione sulla quale si trovavano, potrebbe segnare un punto di svolta nelle politiche migratorie europee e, per la prima volta, vedere un coinvolgimento delle Nazioni Unite. Si moltiplicano infatti negli ultimi giorni gli appelli perchè l’Onu entri a pieno titolo tra gli attori chiamati ad affrontare l’emergenza migratoria.

Proprio due giorni fa Stephane Dujarric, portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, aveva dichiarato: ”Nessun Paese può farcela da solo. Tutti i Paesi devono mostrare solidarietà e il modo migliore sarà che ogni Stato membro applichi il Patto globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare”. ”Bande criminali sfruttano persone vulnerabili, lo vediamo anche al confine sud dell’Italia…..queste bande criminali promettono traversate su imbarcazioni non sicure, rischiando di compromettere la vita delle persone per una cifra esorbitante”. E non basta nel contrasto all’immigrazione l’impegno di organizzazioni come l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim), che da anni aiuta e assiste i paesi di destinazione, transito e origine”.

Il ministro Tajani

Le dichiarazioni di Dujarric erano un’implicita risposta a quelle del ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani secondo il quale gli sforzi per contrastare il traffico di esseri umani ”non saranno sufficienti se non sostenuti da un’azione forte dell’Unione europea, ma anche delle Nazioni Unite, perché il tema è di grande vastità e serve la forte azione di tutti”. Per Tajani, se non vengono risolti i problemi a livello internazionale ”i rischi aumenteranno di giorno in giorno…più la situazione peggiora più ci saranno fughe da quei Paesi”. ”Viviamo una situazione che è molto più complicata a livello internazionale rispetto a due o tre anni fa – osservava Tajani, sottolineando che nelle varie visite si è parlato del Piano Mattei per far crescere il continente africano, ma serve anche un piano allargato, un piano Marshall che consenta di investire in Africa, e penso che si debba lavorare di più in questa direzione”.

Una petizione firmata da centinaia di associazioni, intellettuali, personalità della politica in questi giorni si rivolge proprio alle Nazioni Unite proponendo di dotare le navi che fanno soccorso in mare della bandiera dell’Onu. I firmatari – coordinati dal Festival del cinema dei diritti umani di Napoli –  chiedono anche di cancellare la cosiddetta zona Sar libica sostenndo che il Mediterraneo centrale è la rotta più letale del mondo: dal 2014 oltre 25 mila vittime, più di 1.400 quelle del solo 2022. E sono più di 30 mila, sempre lo scorso anno, gli uomini, le donne e i bambini profughi e migranti riportati nell’inferno libico da cui avevano tentato di fuggire mettendosi in mare. ”Nonostante questa strage silenziosa di vite umane l’Europa e l’Italia – afferma il documento che si intitola ‘UNA BANDIERA DELL’ONU PER LE NAVI UMANITARIE’ – continuano a fare muro contro i migranti, anziché fare ciò che il diritto internazionale prevede: mettere in atto ogni sforzo per salvare chi rischia di morire in mare. Non solo. L’Europa e l’Italia continuano anche a criminalizzare e ad ostacolare in tutti i modi chi cerca di soccorrerli, ossia le navi della flotta civile, le uniche presenze impegnate a salvaguardare quegli esseri umani lasciati a se stessi. Stiamo, per questo, assistendo ad un processo di ”criminalizzazione della solidarietà” che espone gli equipaggi, nel caso delle navi umanitarie che operano salvataggi in mare, a vere e proprie persecuzioni con possibili conseguenze giudiziarie. Per questo, i sottoscrittori di questo appello hanno deciso di rivolgersi all’Organizzazione delle Nazioni Unite perché la vita e la dignità degli equipaggi delle navi umanitarie e dei migranti strappati ad una morte sicura in mare, siano tutelati attraverso due azioni da attuare nel più breve tempo possibile”.
Di seguito le adesioni alla petizione:
ADESIONI COLLETTIVE
Abareka – Organizzazione di volontariato
Agorà Abitanti della terra – Associazione per il diritto alla vita e la giustizia sociale
Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo – Progetto editoriale
ASGI – Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione
Assopace Palestina – Associazione politica e culturale
Comitato per il Diritto al Soccorso in mare – Comitato di Garanzia delle Navi Umanitarie
Donne in nero – Movimento pacifista internazionale
Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli – Manifestazione cinematografica internazionale
Fondazione Finanza Etica – Fondazione culturale
LEFT – Rivista quindicinale
Linea d’Ombra – Organizzazione di volontariato di Trieste
Milano senza Frontiere – movimento popolare
Pax Christi Italia – Movimento cattolico globale
Pressenza – Agenzia giornalistica
RESQ People Saving People – Nave Umanitaria
Rete Sostenere Riace – Rete di solidarietà con il progetto Riace
SOS Mediterranee Italia – Nave Umanitaria
Tavola della Pace – Coordinamento Pace, Diritti Umani e Solidarietà
The Last Twenty – La voce degli ultimi 20 Paesi del mondo
Unimondo – Ong
Un Ponte per – Ong
Veglie contro le morti in mare – Movimento civico
ADESIONI INDIVIDUALI
Francesca Albanese – Rapporteur ONU in Palestina (OHCHR)
Don Mimmo Battaglia – Arcivescovo di Napoli
Enrico Calamai – Fondatore Comitato per la promozione e la protezione dei diritti umani
Don Nandino Capovilla – Parroco di Marghera
Raffaele Crocco – Direttore Atlante delle Guerre e del Conflitti Mondo e Unimondo
Virgilio Dastoli – Movimento Europei Italia
Maurizio del Bufalo – Coordinatore Festival del Cinema dei Diritti Umani Napoli
Francesca De Vittor – Giurista, Comitato per il diritto al soccorso
Franco Dinelli – Direttore Centro Studi Economici e Sociali Pax Christi Italia
Alfio Foti – Convenzione per Diritti del Mediterraneo
Flavio Lotti – Coordinatore Tavola della Pace
Simona Maggiorelli – Direttrice LEFT
Fabio Marcelli – Giurista
Ugo Melchionda – Portavoce di Grei250
Luisa Morgantini – Presidente Assopace Palestina
Alfio Nicotra – Co-Presidente Un Ponte per
Moni Ovadia – Attore, cantante e scrittore
Giacinto Palladino – First Social Life
Tonino Perna – Presidente The Last Twenty
Riccardo Petrella – Presidente Agorà Abitanti della Terra
Anna Polo – Agenzia Pressenza
Alessandro Porro – Portavoce SOS Mediterranee Italia
Don Giovanni Ricchiuti – Presidente Pax Christi
Domenico Rizzuti – Presidente Forum Italo Tunisino per la Cittadinanza Mediterranea
Angelica Romano – Co-Presidente Un Ponte per
Roberto Savio – Giornalista, direttore Othernews
Luciano Scalettari – Presidente Nave RESQ
Gianfranco Schiavone – Giurista ASGI
Filippo Severino – Pax Christi Campania
Simone Siliani – Presidente Fondazione Finanza Etica
Cecilia Strada – Resp. Comunicazione Nave RESQ
Fulvio Vassallo Paleologo – Giurista
Vincenzo Vita – Presidente Archivio Audiovisivo Movimento Operaio e Democratico
Alex Zanotelli – Missionario Comboniano
Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli – Informazioni: info@cinenapolidiritti.it

Maria Novella Topi
Maria Novella Topihttps://onuitalia.com
Maria Novella Topi è stata a lungo capo servizio della Redazione Esteri dell'Ansa. Tra le sue missioni l'Albania (di cui ha seguito per l'agenzia la caduta del comunismo e le successive rivolte), l'Iraq e la Libia. Ha lavorato per lunghi periodi nell'ufficio di corrispondenza di Parigi. Collabora da Roma a OnuItalia.

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