ASTI, 24 AGOSTO – Migranti e rifugiati potranno curare e proteggere i più celebri vigneti piemontesi divenuti patrimonio dell’UNESCO: il progetto “Migranti custodi dei vigneti Unesco”, nato in partnership con Paesaggi Vitivinicoli Langhe, Roero e Monferrato e PIAM Onlus Asti, ha visto una dozzina di richiedenti asilo e rifugiati, provenienti soprattutto da Afghanistan e Pakistan, cimentarsi con il primo corso di conoscenza e cura della vite promosso dal sito UNESCO Paesaggi vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato e realizzato dai tecnici della Cia Agricoltori Italiani di Asti. ”La finalità – ha spiegato Alberto Mossino, presidente di PIAM alla Nuova Provincia – è quella di favorire l’inclusione sociale dei migranti attraverso l’accoglienza, la formazione e il lavoro”.
Il programma curato da Marco Pippione, enologo e direttore della Cia, e da Francesca Serra, agronoma del servizio tecnico Cia, ha affrontato la fisiologia e la botanica della vite, nozioni teoriche e pratiche di potatura, nozioni di meccanica agraria generale, strategie per una viticoltura sempre più eco-sostenibile, norme igieniche, esercitazioni e dimostrazioni pratiche, preparando così i ragazzi alla loro prima vendemmia.
Assistiti da un interprete e da Simona Povigna, docente di italiano per stranieri che collabora con il PIAM, i ragazzi hanno alternato lezioni in aula con video e dispense ideate per loro e attività pratica nel vigneto sperimentale di Villa Quaglina. A questo si è aggiunto un modulo culturale rivolto alla conoscenza dei Paesaggi Vitivinicoli del sud Piemonte, Patrimonio UNESCO, curato dal direttore del sito Roberto Cerrato.
”Abbiamo un grande bisogno di manodopera specializzata che si fatica a reperire – ha sottolineato Marco Capra, presidente di Cia Asti – pochi sono i giovani astigiani che vogliono dedicarsi al mondo agricolo ed è importante ricordare che senza la manodopera straniera le nostre aziende non avrebbero un futuro”.
Gianfranco Comaschi e Roberto Cerrato, rispettivamente Presidente e Direttore dell’Associazione Paesaggi Vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato hanno messo in rilievo che ”il progetto di inclusione, la tutela dell’autenticità di un paesaggio vivente tra tradizione, innovazione e globalizzazione nel sito UNESCO dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte, finanziato con la Legge 77/2006, ci ha consentito di inaugurare la collaborazione con il mondo agricolo che è parte integrante e risorsa indispensabile per il mantenimento del nostro sito UNESCO”.