ROMA, 26 FEBBRAIO – Trasformare i sistemi agroalimentari può diventare una leva potente per raggiungere gli obiettivi globali che le Nazioni Unite hanno fissato nell’Agenda 2030.
In una Lectio Magistralis all’Accademia Nazionale dei Lincei, il Direttore Generale della FAO Qu Dongyu ha lanciato un appello per un approccio olistico e sistemico che potrebbe portare un enorme contributo al raggiungimento degli obiettivi globali, come sconfiggere la fame entro il 2030.
“I sistemi agroalimentari rappresentano il più grande sistema economico del mondo, in termini di impiego, di influenza sui mezzi di sostentamento e di impatto planetario” ha affermato Qu, sottolineando che quattro miliardi di persone nel mondo lavorano direttamente o indirettamente in sistemi alimentari, dove tuttavia persistono fame e povertà in maniera endemica. “Trasformare i sistemi alimentari è uno degli strumenti più potenti a nostra disposizione per cambiare direzione, progredire verso la realizzazione dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e ricostruire al meglio dopo la pandemia da COVID-19” ha affermato Qu.
Dopo la presentazione, a cura di Giorgio Marrapodi, Direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, Qu ha partecipato ad una tavola rotonda insieme con Joachim von Braun, Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze della Santa Sede, Direttore del Centro di Ricerca per lo Sviluppo dell’Università di Bonn e Presidente del gruppo scientifico per il Vertice ONU sui Sistemi Alimentari del 2021, e Giorgio Parisi, Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei e fisico teorico autore di studi pionieristici in materia di statistica e complessità, “sistemi disordinati” e sulle dinamiche degli storni in volo nei cieli di Roma. L’intervento del Direttore Generale ha sottolineato l’importanza di un approccio sistemico in un ampio spettro di settori, dalla politica ai modelli di business, alla cultura stessa.
Concentrandosi sulla necessità di passare dalla strategia all’azione, Qu ha ribadito che i sistemi alimentari di oggi “non funzionano”, ricordando come 690 milioni di persone al mondo soffrono di fame cronica – ai quali, si stima, la pandemia da COVID-19 ne aggiungerà oltre 100 milioni; un bambino su cinque è rachitico; tre miliardi di persone non possono permettersi una dieta sana; e una persona su dieci non ha accesso a cibo salubre. Ha inoltre ricordato la quantità di cibo che ogni anno va persa o sprecata nel mondo, e il fatto che circa l’80 percento della popolazione colpita da povertà estrema vive in aree rurali e lavora in agricoltura.
La Lectio Magistralis del Direttore Generale rientra nell’iniziativa “Colloquia on Science Diplomacy” organizzata dall’Accademia Nazionale dei Lincei, storico istituto italiano fondato nel 17mo secolo e di cui lo stesso Galileo Galilei ha fatto parte. I Colloquia vedranno inoltre la partecipazione di Monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario Vaticano per i Rapporti con gli Stati, Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea e Rafael Mariano Grossi, Direttore Generale dell’Agenzia internazionale per l’Energia Atomica (IAEA).
I “Quattro Meglio”
L’approccio strategico del Direttore Generale della FAO si è incentrato attorno a quelli che ha definito i “Quattro Meglio” (“Four Betters”).
Una Migliore Produzione richiede assicurare percorsi di produzione e consumo efficienti e sostenibili e filiere agroalimentari inclusive a livello locale, regionale e globale. L’agricoltura digitale, l’attenzione ai piccoli produttori e all’innovazione verde sono tutti elementi chiave del progresso in questo ambito.
Una Migliore Nutrizione significa porre fine alla fame promuovendo il consumo di alimenti nutritivi e favorendo l’accesso a diete sane. Questo può essere favorito anche dalla lotta alle perdite e agli sprechi alimentari e assicurandosi che i mercati e il commercio siano liberi e accessibili a tutti.
Un Migliore Ambiente significa proteggere, ripristinare e promuovere l’uso sostenibile degli ecosistemi terreni e marini, promuovere un ambiente favorevole ai sistemi agricoli, e combattere i cambiamenti climatici. Tutelare la biodiversità, incluso la biodiversità agricola e la diversità delle diete, è un importante stimolo all’azione in questo senso.
Una Vita Migliore può essere raggiunta riducendo le iniquità – tra aree urbane e rurali, ricchi e poveri, uomini e donne – e promuovendo una crescita economica inclusiva.
Il Direttore Generale ha ricordato infine che l‘iniziativa Hand-in-Hand della FAO mira a sostenere la trasformazione rurale, sistemi alimentari urbani e sistemi agroalimentari resilienti attraverso investimenti appropriati. Al momento 34 paesi si sono uniti al programma, che si basa sul matchmaking tra partner idonei e su un’attenzione complessiva ai più poveri del mondo.