ROMA, 9 FEBBRAIO – La 47esima sessione del Comitato Onu per la sicurezza alimentare mondiale (CFS) ha preso il via in forma virtuale con un appello a intensificare l’azione congiunta per una trasformazione globale dei sistemi agroalimentari mondiali, al fine di renderli più inclusivi, resistenti e sostenibili, nonché di sfruttare il loro potenziale per contribuire alla lotta contro la povertà, la fame, tutte le forme di malnutrizione e la disuguaglianza.
Secondo le ultime stime della FAO, la fame è in aumento, con quasi 690 milioni di persone cronicamente sottonutrite e fino a 130 milioni in più a causa di COVID-19. Due miliardi di persone consumano diete di bassa qualità che causano carenze di micronutrienti e contribuiscono all’obesità e alle malattie non trasmissibili. Più di 3 miliardi di persone non hanno accesso a diete sane.
Intervenendo alla sessione d’apertura del CFS, il Direttore Generale della FAO QU Dongyu ha osservato che la pandemia potrebbe spingere circa 100 milioni di persone nella povertà estrema e molte di più nella fame cronica e nella malnutrizione. Ha anche sottolineato che sistemi agroalimentari insostenibili continuano a mettere sotto pressione le risorse naturali, la biodiversità, l’ambiente e il clima.
Sottolineando che la pandemia ha spinto la comunità globale a ripensare il modo in cui il cibo viene prodotto, lavorato e consumato, QU ha esortato i partner “a lavorare insieme in armonia e solidarietà per rendere i sistemi agroalimentari più inclusivi, resistenti e sostenibili”. A tal fine, ha sottolineato il ruolo cruciale che la CFS svolge promuovendo la convergenza e la coerenza delle politiche.
Gli strumenti del CFS
Qu sottolineato l’importanza di tradurre i prodotti e le raccomandazioni del CFS in azioni concrete sul campo, a livello regionale, nazionale e locale, il che richiede un forte impegno di tutte le parti interessate, compresi i governi, la società civile e il settore privato.
“Questo significa integrare i quadri politici della CFS, come appropriato, nei dialoghi nazionali, nei quadri legislativi, così come negli sforzi di sviluppo nazionali, regionali e globali”, ha detto, facendo riferimento alle linee guida della CFS sul regime fondiario, ai principi della CFS per gli investimenti responsabili nell’agricoltura e nei sistemi alimentari, al quadro d’azione per la sicurezza alimentare e la nutrizione nelle crisi prolungate e alle linee guida volontarie della CFS sui sistemi alimentari e la nutrizione, che dovrebbero essere approvate mercoledì.
QU ha quindi sottolineato che tutti i prodotti del CFS dovrebbero sempre basarsi su prove e dati scientifici chiari e ha dichiarato che la FAO è pronta a sostenere il Comitato sui temi principali della sua agenda per il 2021: riduzione delle disuguaglianze, impegno dei giovani e sistemi di dati.
La nuova FAO
Il Direttore Generale ha anche parlato della fondamentale azione di trasformazione che la FAO ha intrapreso negli ultimi 18 mesi per rifocalizzare i suoi sforzi in linea con il mandato originale dell’Organizzazione di sradicare la fame e la povertà.
Come esempio, QU ha indicato l’iniziativa Hand-in-Hand, basata su dati concreti, guidata e gestita dai paesi, che mira ad accelerare l’agricoltura, la trasformazione e lo sviluppo rurale sostenibile, accompagnata da strumenti digitali all’avanguardia, tra cui la piattaforma geospaziale Hand-in-Hand, il Data Lab per l’innovazione statistica e Earth Map.
Tra gli altri sviluppi degni di nota, QU ha citato il programma di reazione al COVID-19 della FAO, che sfrutta la scienza, la tecnologia, i dati, l’impresa umana e la creatività, così come la nuova strategia introdotta di recente dall’Organizzazione per l’impegno del settore privato in partnership strategiche verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Il direttore generale ha anche dato il benvenuto a nove paesi che hanno recentemente aderito al CFS, vale a dire Croazia, Gibuti, Honduras, Lettonia, Maldive, Moldavia, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadine e Ucraina. (@OnuItalia)