ROMA, 22 LUGLIO – Una valutazione delle riserve delle foreste mondiali che potrebbe essere la più completa al mondo è stata presentata dalla FAO, utilizzando un formato digitale innovativo e intuitivo. Il rapporto Valutazione delle risorse forestali mondiali (FRA 2020) e la piattaforma di diffusione online interattiva contengono dettagliate analisi su scala regionale e mondiale relative a 236 paesi e territori.
Gli utenti hanno ora la possibilità di consultare un insieme confrontabile e coerente di oltre 60 indicatori forestali concernenti paesi e regioni nonché scaricare i dati richiesti in un formato digitale diverso. Potranno inoltre monitorare l’evoluzione nel tempo di parametri quali la superficie forestale, la gestione forestale, la proprietà delle foreste e il loro utilizzo.
“Il patrimonio di informazioni sulle foreste mondiali rappresenta un bene pubblico prezioso per la comunità mondiale, che contribuisce a facilitare la formulazione di politiche e decisioni nel settore forestale, anche con riferimento a investimenti solidi, sulla base di informazioni documentate,” ha spiegato il Direttore generale aggiunto della FAO, Maria Helena Semedo, in occasione della pubblicazione del rapporto. “Questi nuovi strumenti ci permetteranno di rispondere alla deforestazione e al degrado delle foreste, prevenire la perdita di biodiversità e ottimizzare la gestione forestale nel migliore dei modi”.
Milioni di persone in tutto il mondo dipendono dalle foreste per la propria sicurezza alimentare e per il proprio sostentamento. Tutelare le foreste è fondamentale anche per preservare le risorse naturali, dal momento che queste aree accolgono buona parte della biodiversità terrestre del nostro pianeta e contribuiscono a mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici. Secondo il rapporto sullo Stato delle foreste nel mondo (SOFO), pubblicato di recente, gli ecosistemi forestali ospitano 60 000 diverse specie di alberi, l’80% delle specie di anfibi, il 75% delle specie di uccelli e il 68% delle specie di mammiferi presenti sulla Terra.
I dati del rapporto FRA 2020 sono inoltre usati dalla FAO per calcolare le emissioni e l’assorbimento di anidride carbonica da parte delle foreste, per paese e a livello globale. Per esempio, le nuove stime contenute nel rapporto FRA suggeriscono che le emissioni prodotte dalla perdita di superficie forestale sono diminuite in tutto il mondo di circa un terzo dal 1990. Le cifre relative alle emissioni e all’assorbimento di anidride carbonica, estrapolate dal rapporto FRA, sono disponibili in FAOSTAT, la banca dati statistica della FAO.
Le foreste sono al centro dell’Agenda 2030. Esse hanno l’immenso potenziale di favorire percorsi di sviluppo sostenibile. La piattaforma contribuisce in modo significativo a diffondere informazioni sugli indicatori relativi alle foreste degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS), tra cui si annoverano l’entità delle risorse forestali e della biomassa forestale, l’estensione delle foreste presenti nelle aree protette e la portata dei piani di gestione forestale e delle certificazioni in ambito forestale. I nuovi strumenti saranno infine d’ausilio all’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.
I principali dati emersi dal rapporto FRA 2020:
• Il nostro pianeta possiede una superficie forestale complessiva di 4,06 miliardi di ettari, pari a circa il 31% delle terre emerse. Considerando anche la Federazione russa, l’Europa ospita il 25% del patrimonio forestale mondiale, seguita da America meridionale (21%), America settentrionale e centrale (19%), Africa (16%), Asia (15%) e Oceania (5%).
• La superficie occupata da foreste a livello mondiale continua a diminuire: dal 1990 il mondo ha perso 178 milioni di ettari di foresta. Tuttavia, il tasso di perdita netta è notevolmente diminuito nel periodo 1990-2020 grazie a una riduzione della deforestazione[1] in alcuni paesi, associata a incrementi della superficie forestale in altri grazie ad attività di rimboschimento e al processo di espansione naturale delle foreste.
• In Africa si osserva il più alto tasso annuo di perdita netta di superficie forestale nel periodo 2010‑2020, per un totale di 3,9 milioni di ettari, seguita dall’America meridionale, con 2,6 milioni di ettari. Per contro, il più elevato aumento netto di superficie forestale nel decennio 2010-2020 è stato registrato in Asia.
• Si calcola che, dal 1990, il nostro pianeta abbia perso 420 milioni di ettari di foresta a causa della deforestazione e della conversione ad altri usi come l’agricoltura. Va sottolineato, tuttavia, che il tasso di perdita di superficie forestale è notevolmente diminuito. Nel quinquennio più recente (2015-2020) la deforestazione ha interessato 10 milioni di ettari di copertura forestale, in calo quindi rispetto ai 12 milioni di ettari del 2010-2015 e ai 16 milioni di ettari nel periodo 1990-2000.
• La superficie forestale compresa all’interno di aree protette è aumentata di 191 milioni di ettari dal 1990, fino a raggiungere una superficie complessiva stimata di 726 milioni di ettari (pari al 18% del patrimonio forestale totale dei paesi segnalanti). Inoltre, sono in crescita in tutte le regioni le aree boschive sottoposte a piani di gestione: a livello mondiale, sono aumentate di 233 milioni di ettari dal 2000, superando di poco i 2 miliardi di ettari nel 2020.
• I dieci paesi che, in media, hanno registrato la più alta perdita annua netta di superficie forestale tra il 2010 e il 2020 sono stati Brasile, Repubblica democratica del Congo, Indonesia, Angola, Repubblica unita di Tanzania, Paraguay, Myanmar, Cambogia, Bolivia (Stato Plurinazionale della), Mozambico.
• I dieci paesi che, in media, hanno evidenziato il maggiore aumento netto annuo di patrimonio forestale nello stesso periodo sono Cina, Australia, India, Cile, Vietnam, Turchia, Stati Uniti d’America, Francia, Italia, Romania.