ROMA, 29 APRILE – I tagli ai finanziamenti stanno compromettendo la capacità dell’UNHCR di assistere milioni di persone costrette alla fuga: l’allarme è stato lanciato dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Filippo Grandi.
”Siamo costretti a ridurre le nostre attività di un terzo”, ha dichiarato Grandi, sottolineando che le conseguenze saranno devastanti per i rifugiati in tutto il mondo.
Grandi ha evidenziato che la riduzione dei fondi non è solo una questione finanziaria, ma rappresenta una crisi di responsabilità collettiva. ”I tagli brutali nel settore umanitario stanno mettendo a rischio milioni di vite….le donne rifugiate sono sempre più esposte a violenze sessuali e che i bambini rischiano di essere coinvolti in traffici o matrimoni precoci”.
L’UNHCR ha congelato oltre 300 milioni di dollari in attività pianificate e prevede di ridurre i costi complessivi del 30%, dimezzando le posizioni dirigenziali e chiudendo alcuni uffici nazionali. Le ripercussioni dei tagli si fanno già sentire in diverse aree del mondo. In Burundi, ad esempio, la sospensione dei programmi nutrizionali in diversi campi ha lasciato migliaia di bambini rifugiati sotto i cinque anni senza cure adeguate per la malnutrizione. In Egitto, tutti i trattamenti medici per i rifugiati sono stati sospesi, ad eccezione delle procedure salvavita.
Dopo aver ricordato le parole di Papa Francesco contro la ‘sconfitta’ rappresentata dalla guerra, Grandi ha detto che ”dal Sudan all’Ucraina, dal Sahel al Myanmar, dal Congo ad Haiti, la violenza è diventata il segno distintivo dei nostri tempi”.
Secondo l’Alto Commissario, ogni uno dei circa 120 conflitti attivi nel mondo – dato fornito dal Comitato Internazionale della Croce Rossa – è alimentato da una ”fantasia perversa ma potente”: l’idea che ”la pace sia per i deboli e che l’unico modo per porre fine alla guerra non sia attraverso la negoziazione, ma ferendo il nemico fino a lasciargli solo due scelte: arrendersi o essere polverizzato”.
”In un mondo accecato dall’idea che solo la vittoria militare totale sia appropriata – ha detto ancora Grandi – non dovrebbe sorprenderci vedere come le norme del diritto umanitario internazionale, un tempo rispettate, vengano messe da parte, disprezzate con la stessa facilità con cui vengono distrutte migliaia di vite nella ricerca del dominio”.
Rivolgendosi direttamente ai membri del Consiglio, ricordando loro il mandato che la Carta delle Nazioni Unite attribuisce: “Mantenere la pace è la vostra responsabilità primaria, una responsabilità che questo organismo ha cronicamente fallito nel far rispettare”.
”Parlo a nome di 123 milioni di persone costrette alla fuga’‘, ha dichiarato, sottolineando che queste persone continueranno a sperare in un ritorno sicuro e non vogliono che il mondo si arrenda.
Grandi ha infine ricordato che la prevenzione e la cessazione delle guerre sono responsabilità primarie del Consiglio di Sicurezza, un compito che, a suo avviso, l’organismo ha sempre fallito nel rispettare.