NEW YORK, 24 SETTEMBRE – Papa Francesco ha voluto ieri far risuonare la sua voce tra quelle che stanno spingendo in questi mesi il mondo nella giusta direzione della salvaguardia del pianeta. Ai partecipanti del Climate Action Summit 2019 dell’Onu che si è tenuto a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in corso a New York, Bergoglio ha inviato un videomessaggio in cui parla di sfide, soluzioni, impegno troppo “fluido” da parte degli Stati e incoraggia a sfruttare le opportunità che ancora ci sono per salvare il pianeta malato.
Il papa che ha firmato l’enciclica ‘Laudato sì’ osserva: ”Ce la possiamo ancora fare. A quattro anni dall’accordo storico sul clima, siglato a Parigi, gli impegni assunti dagli Stati sono ancora molto ‘fluidi’ e lontani dal raggiungere gli obiettivi fissati….Accanto a tante iniziative, non solo da parte dei governi ma dell’intera società civile, è necessario chiedersi se vi sia una reale volontà politica di destinare maggiori risorse umane, finanziarie e tecnologiche per mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico e aiutare le popolazioni più povere e vulnerabili, che sono quelle che ne soffrono maggiormente”.
Per il papa il cambiamento climatico è uno dei “fenomeni più gravi e preoccupanti del nostro tempo” dinanzi al quale serve una “risposta collettiva”, una “reale volontà politica” e nuovi modelli di consumo “coerenti con la dignità umana…. l’umanità degli inizi del XXI secolo – è il suo auspicio – dovrebbe essere ricordata per l’assunzione delle sue gravi responsabilità. Il tempo c’è, così come ci sono le soluzioni ad un degrado che prima ancora che ambientale è umano, etico e sociale”. Per questo, afferma, sarebbero da rinnovare i modelli di consumo e produzione, i processi di educazione e sensibilizzazione: un “altro tipo di progresso” al servizio della persona, della pace e dell’ambiente e misurato sulla dignità umana da attuare con le necessarie qualità morali che Francesco ribadisce con forza: onestà, coraggio e responsabilità”.