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FAO celebra 28 Sistemi del Patrimonio Agricolo di rilevanza mondiale (GIHAS)in 14 Paesi

ROMA, 31 OTTOBRE 2025 – La FAO ha reso omaggio oggi a 28 siti in 14 Paesi diversi che, negli ultimi due anni, sono stati riconosciuti come Sistemi del Patrimonio Agricolo di Rilevanza Mondiale (GIAHS, Globally Important Agricultural Heritage Systems).

La cerimonia, svoltasi presso la sede centrale dell’agenzia dell’Onu a Roma nell’ambito delle iniziative per l’80º anniversario dell’Organizzazione, ha messo in luce il ruolo delle comunità che custodiscono questi sistemi agricoli unici, evidenziando il loro contributo alla tutela dell’agrobiodiversità, alla valorizzazione delle antiche tradizioni e al rafforzamento della resilienza delle comunità rurali di fronte alla crisi climatica. Ad oggi, la rete globale dei GIAHS comprende 102 sistemi riconosciuti in tutto il mondo.

”Un ringraziamento speciale va agli agricoltori, ai pescatori, ai pastori e alle popolazioni delle foreste che mantengono vivi questi saperi antichi, oggi più preziosi che mai”, ha dichiarato il Direttore Generale della FAO, QU Dongyu, in un video messaggio.

”Queste pratiche, frutto di secoli di esperienza, offrono insegnamenti concreti per tutelare gli ecosistemi, affrontare la crisi climatica, garantire la sicurezza alimentare e tutelare i mezzi di sussistenza. Ogni sito GIAHS dimostra come le tradizioni agricole possano contribuire ai Quattro Pilastri del Miglioramento della FAO: Produzione Migliore, Nutrizione Migliore, Ambiente Migliore e Vita Migliore – senza lasciare indietro nessuno”, ha aggiunto.

Messaggi di saluto e apprezzamento sono stati inviati per conto dei Ministri dell’Agricoltura di Indonesia, Italia e Giappone. Tra i partecipanti erano presenti anche Ana Lilia Rivera Rivera, Senatrice della Repubblica del Messico; Daniele Milano, Sindaco di Amalfi; e Oswaldo Betancort García, Presidente del Cabildo di Lanzarote, Spagna.

A seguire si è tenuta una sessione di dialogo e scambio, durante la quale rappresentanti di vari Paesi hanno condiviso esperienze e buone pratiche per promuovere un contesto favorevole allo sviluppo dei GIAHS.

Il ”Talk Show – Voci dai Sistemi del Patrimonio Agricolo di Rilevanza Mondiale”, ha riunito rappresentanti delle comunità di Brasile, Ecuador, Repubblica di Corea, Italia, Tanzania e Tunisia. Tra loro, una rappresentante della comunità pastorale Maasai, una rappresentante indigena della comunità agricola di Cotacachi e una rappresentante delle pescatrici haenyeo dell’isola di Jeju hanno condiviso storie di resilienza, innovazione e orgoglio culturale, mostrando come il patrimonio agricolo sia un vero e proprio laboratorio vivente di sostenibilità, dove tradizione e innovazione si intrecciano per proteggere la biodiversità e rafforzare la sicurezza alimentare.

A margine dell’evento, nell’atrio del palazzo FAO, è stata allestita un’esposizione di prodotti, immagini e testimonianze provenienti dai sistemi agricoli riconosciuti in tutto il mondo. Alcuni di questi materiali sono esposti anche nel nuovo Museo e Rete per l’Alimentazione e l’Agricoltura della FAO (FAO MuNe), all’interno della sezione ‘Tradizione e Innovazione’, che offre ai visitatori uno sguardo sui 102 sistemi GIAHS.

Lanciata nel 2002 e ufficialmente riconosciuta come programma istituzionale della FAO nel 2015, l’iniziativa GIAHS ha finora identificato e tutelato sistemi agricoli straordinari in 29 Paesi di cinque regioni del mondo.

Caratterizzati da agrobiodiversità, saperi locali e patrimonio culturale, questi paesaggi resilienti sono gestiti in modo sostenibile da comunità agricole di pescatori, pastori e popolazioni delle foreste. Unendo tradizione e innovazione, il programma sostiene queste comunità nella conservazione delle loro pratiche ancestrali, promuovendo al contempo uno sviluppo rurale sostenibile e sistemi agroalimentari più resilienti, in linea con la visione della FAO per i Quattro Pilastri del Miglioramento e con l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Maria Novella Topi
Maria Novella Topihttps://onuitalia.com
Maria Novella Topi è stata a lungo capo servizio della Redazione Esteri dell'Ansa. Tra le sue missioni l'Albania (di cui ha seguito per l'agenzia la caduta del comunismo e le successive rivolte), l'Iraq e la Libia. Ha lavorato per lunghi periodi nell'ufficio di corrispondenza di Parigi. Collabora da Roma a OnuItalia.

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