ROMA, 19 GENNAIO – Jeffrey Prescott, l’Ambasciatore degli Stati Uniti presso il polo delle agenzie alimentare delle Nazioni Unite a Roma, ha condiviso su X il suo messaggio di addio in vista dell’insediamento domani del presidente Donald Trump esprimendo profonda gratitudine per l’opportunità di servire in questo ruolo e per i risultati raggiunti durante il suo mandato.
“Il 20 gennaio è il mio ultimo giorno come Ambasciatore degli Stati Uniti presso le Agenzie delle Nazioni Unite a Roma. È stato un onore servire in questo ruolo e sono orgoglioso di ciò che abbiamo realizzato insieme. Le collaborazioni e le amicizie sviluppate durante questo periodo sono state inestimabili. Anche se il mio incarico termina oggi, le questioni affrontate quotidianamente da questa Missione restano importanti come sempre. Grazie per il vostro supporto e il vostro impegno condiviso per creare un futuro migliore,” ha dichiarato Prescott.
Durante il suo mandato, Prescott ha lavorato per rafforzare la cooperazione internazionale nel settore della sicurezza alimentare, della lotta alla fame e dello sviluppo agricolo sostenibile. La sua leadership ha contribuito a consolidare il ruolo delle agenzie con sede a Roma – FAO, WFP e IFAD – come attori chiave nella risposta globale alle crisi alimentari e nel promuovere l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
L’Ambasciatore Prescott ha evidenziato come le collaborazioni e le amicizie sviluppate durante il suo mandato siano state fondamentali per affrontare le sfide più pressanti del nostro tempo. Ha descritto queste relazioni come “inestimabili”, ribadendo che, nonostante la conclusione del suo incarico, l’importanza del lavoro svolto dalla Missione rimane immutata. Oggi, con l’annuncio della tregua, i primi convogli del World Food Programme sono entrati a Gaza da nord e da sud, consentendo all’agenzia di portare urgentemente aiuti alimentari su larga scala e di iniziare ad allontanare dalla fame un territorio devastato dalla guerra.
Primi aiuti a Gaza dopo la tregua
I camion, con il carico di pasti pronti e sacchi di farina, sono entrati a Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom a sud e il valico di Zikim a nord. Il WFP prevede di avere almeno 150 camion carichi di cibo ogni giorno che entrano a Gaza, nell’ambito di un’operazione di emergenza umanitaria nella Striscia progettata per fornire ingenti quantità di rifornimenti salvavita alimentari e di altro tipo.
“Questo è un fondamentale primo passo, ma i bisogni a Gaza sono immensi; due milioni di persone sono state private di cibo e altri beni di prima necessità per troppo tempo”, ha detto Cindy McCain, Direttrice Esecutiva del WFP. “La popolazione di Gaza ha bisogno che questo cessate il fuoco che è stato negoziato duri, in modo che gli operatori umanitari possano muoversi liberamente e in sicurezza attraverso Gaza per consegnare aiuti salvavita. Dopo 15 mesi di guerra, abbiamo bisogno di un’operazione di soccorso su vasta scala se vogliamo evitare ulteriori morti”. (@OnuItalia)