ROMA/NEW YORK, 10 OTTOBRE – In occasione della giornata mondiale ed europea contro la pena di morte, l’Italia ribadisce la sua più ferma e incondizionata opposizione alla pena capitale: “Una punizione crudele, disumana e degradante, che nega la dignità umana e non ha valore aggiunto in termini di sicurezza e dissuasione dal crimine, mentre rende ogni errore giudiziario fatalmente irreversibile”.
Come indicato dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, “l’impegno per l’abolizione della pena di morte rappresenta una priorità della politica estera italiana. Come Paese siamo in prima linea per arrivare ad una moratoria universale delle esecuzioni, il primo passo in vista dell’abolizione a livello globale della pena di morte”.
Tajani ha ribadito che l’Italia e’ al fianco di quanti, dalla società civile agli attivisti per i diritti umani, lottano ogni giorno per la definitiva abolizione di tale pratica. In questi anni, l’Italia, grazie ad una forte azione nelle Nazioni Unite e in via bilaterale, assieme ai partner internazionali, è riuscita a far diminuire progressivamente il numero dei Paesi in cui avvengono le esecuzioni, favorendo al contempo una crescente adesione alla Risoluzione sulla moratoria universale delle esecuzioni capitali, promossa proprio dall’Italia nel 2007 alle Nazioni Unite. Nel 2023 il numero delle esecuzioni registrate – 2428, il 20 per cento in piu’ rispetto all’anno precedente – è stato il più alto da quasi un decennio. Nonostante questo aumento, il numero degli stati che hanno eseguito condanne a morte ha raggiunto un minimo storico.
Italia co-facilitatore della risoluzione 2024
Due anni fa, sulla risoluzione biennale per la moratoria universale della pena di morte, i si erano saliti a 125, i contrari erano stati 37 e 22 gli astenuti. Nel 2024, annuncia una nota della Farnesina, l’Italia è fortemente impegnata come co-facilitatore, assieme all’Argentina, nel negoziato per l’adozione della decima risoluzione, la cui discussione in Assemblea Generale dell’Onu è prevista questo autunno a New York. L’Italia inoltre partecipa a eventi e iniziative con la finalità di condividere e approfondire le buone prassi sperimentate nelle diverse aree del mondo, insieme ai partner dell’Unione Europea, della Commissione internazionale contro la pena di morte e della società civile. (@OnuItalia)