NEW YORK, 3 MARZO – Jennifer Hudson e’ la vera Kim Carter che avrebbe potuto essere assassina e adesso aiuta donne a uscire dall’emarginazione e la criminalita’; Margherita Buy e’ una veterinaria con problemi in famiglia che raccoglie il grido di aiuto senza parole di una donna picchiata dal compagno. E poi Eva Longoria, una donna in carriera che si mette in pausa per una nipotina la cui mamma si e’ suicidata; Anne Watanabe, ragazza madre alle prese con due bambini, Cara Delavigne, Jacqueline Fernandez, Leonor Varela. “Marzo e’ il mese che punta i riflettori sulle donne”, ha detto il Rappresentante Permanente italiano all’Onu, Ambasciatore Maurizio Massari, introducendo davanti a un migliaio di spettatori nell’aula dell’Assemblea Generale il film “di donne, sulle donne e per tutti” Tell It Like a Woman.
L’iniziativa della Rappresentanza, alla vigilia dell’apertura al Palazzo di Vetro della 67esima Commissione sullo Stato delle Donne (CSW) il 6 marzo, coincide con la vicepresidenza italiana del board di Un Women e punta i riflettori “su temi universali come l’eguaglianza di genere, l’empowerment femminile e la lotta alla violenza contro le donne”: tutti “temi al centro dell’agenda 2030 e del nostro comune destino”, ha detto Massari.
Le storie raccontate sul grande schermo mettono radici: “I film possono cambiare il mondo, ma anche trasmettere messaggi sbagliati”, ha detto la Sottosegretario Generale per la Comunicazione Melissa Fleming, citando statistiche in base alle quali “e’ quasi sempre l’occhio di un uomo che dirige la macchina da presa”. Secondo UN Women, a livello globale solo un ruolo parlato su tre e’ interpretato da donne, le donne registe sono il 21% del totale e appena il 23% dei film hanno donne protagoniste: ecco perche’ Tell it Like a Woman in cui registe donne raccontano storie di donne e’ una importante eccezione.
L’impresa di girare il film, col sostegno di Iervolino and Lady Bacardi Entertainment, nasce con la cineasta Chiara Tilesi di We Do it Together, una casa di produzione non profit nata nel 2015 il cui obiettivo e’ di alterare percezioni radicate e stereotipi offrendo a donne di tutto il mondo modi concreti di esprimere il proprio talento e le loro storie. In questo caso sette registe – Silvia Carobbio, Catherine Hardwicke, Taraj Henson, Mipo Oh, Lucia Puenzo, Leena Yadav e Maria Sole Tognazzi hanno girato altrettanti corti in cinque lingue interpretati da un cast internazionale di donne e con una canzone di coda, Applause, composta da Diane Warren e interpretata da Sofia Carson, candidata agli Oscar 2023 il prossimo 12 marzo: “La battaglia per i diritti delle donne non deve cadere solo sulle spalle delle donne”, hanno detto le due artiste in un messaggio proiettato nell’aula dell’Assemblea Generale prima della proiezione del film.
Oltre che dall’Italia, l’evento e’ stato sostenuto dalle Rappresentanze Permanenti di Argentina, Stati Uniti, Regno Unito, Giappone e Cile, Paesi di provenienza delle registe e attrici del film o che hanno ospitato le sue riprese. A rendere possibile l’evento, e’ stata una serie di sponsor privati fra i quali Intesa Sanpaolo, ILBE, Ferrero e Poste Italiane. E il cammino del film e’ appena cominciato: la Tilesi ha annunciato che nel 2023 comincera’ la distribuzione in Italia, Brasile, India e Arabia Saudita. (@OnuItalia)