BERLINO, 5 GENNAIO – Etiopia, Ucraina, Afghanistan: provengono da questi paesi teatro di guerre, violenze e disastri climatici le tre foto vincitrici del concorso internazionale ‘UNICEF Photo of the Year’, che premia le foto e le serie fotografiche di fotogiornalisti professionisti che documentino al meglio la personalità e le condizioni dei bambini. Il premio, indetto da UNICEF Germania è giunto alla 23/a edizione.
Il fotografo argentino Eduardo Soteras ha vinto il concorso, documentando la situazione dei bambini nella guerra civile etiope, in particolare con una foto che ritrae la biblioteca di una scuola elementare nella regione del Tigray. Il secondo premio è andato all’immagine dello statunitense Ron Haviv, che ritrae un’insegnante che legge storie a un gruppo di bambine e bambini in uno scantinato della capitale dell’Ucraina Kiev. Al terzo posto l’immagine del fotografo tedesco Daniel Pilar, una scuola segreta per ragazze nella capitale afghana di Kabul. Tra le menzioni d’onore anche il fotografo italiano Fabio Bucciarelli, per la serie fotografica: Stress tossico (Ucraina).
L’immagine vincitrice: I bambini dell’Etiopia in tempo di guerra
L’argentino Soteras documenta la situazione dei bambini nella guerra civile etiope dal 2020. Nel farlo, cattura momenti rari come quello che vediamo nell’immagine vincitrice. Anche se distrutta dalla guerra, la biblioteca di questa scuola elementare nella regione etiope del Tigray è il luogo in cui due bambini si sono rifugiati nei libri. Questo piccolo momento di felicità traspare dai loro sorrisi. È un momento raro, in mezzo a distruzione e violenza. La guerra civile in Etiopia è uno dei conflitti più brutali e mortali degli ultimi anni. Ha portato la popolazione civile della regione etiope del Tigray a una situazione catastrofica. La maggior parte dei circa sette milioni di persone che vivono e soffrono nel Tigray sono diventate vittime delle atrocità della guerra e dello sfollamento, della siccità, della fame e della scarsità di acqua potabile, della perdita di bestiame e di raccolti e della devastazione di ospedali e scuole.
Il secondo premio: Ucraina/Una volta avevo una casa
Un’insegnante legge storie a un gruppo di bambine e bambini in uno scantinato della capitale Kiev. Forse è una favola emozionante che si riflette negli occhi dei bambini. Ma potrebbe anche essere un segno di tutte le emozioni scatenate dalle esperienze dei bambini: paura, orrore e incredulità. Nella sua serie di foto, il fotografo statunitense Ron Haviv mostra persone costrette a fuggire e a dire addio alle loro case e ai loro amici, ma anche carrozzine abbandonate, ponti distrutti ed edifici residenziali bombardati. E mostra scantinati e stazioni della metropolitana dove nascono i bambini. Dove giocano. E dove imparano. Milioni di donne ucraine e i loro figli sono sfollati all’interno del loro Paese o hanno cercato protezione nei Paesi vicini. A novembre 2022, in Ucraina quasi 1.000 scuole sono state danneggiate, quasi 130 completamente distrutte. Almeno 400 bambini hanno perso la vita a causa del fuoco dell’artiglieria, 800 hanno riportato gravi lesioni fisiche.
Il terzo premio: Afghanistan/La scuola segreta per ragazze
La serie fotografica del tedesco Daniel Pilar ritrae una scuola segreta per ragazze nella capitale afghana di Kabul. L’ha scoperta in un edificio di fortuna alla periferia della città nascosta in un cortile. Qui, una giovane e coraggiosa docente insegna alle ragazze del settimo e dell’ottavo anno. La loro fame di istruzione è più forte di qualsiasi divieto. Proprio come la coraggiosa insegnante, però, i genitori che mandano le loro figlie in queste scuole devono assicurarsi che rimangano anonime. Da quando i Talebani hanno ripreso il potere in Afghanistan nell’agosto 2021, alle ragazze è stato nuovamente vietato di frequentare le scuole secondarie. Di conseguenza, a più di un milione di ragazze viene negata la possibilità di ricevere un’istruzione, mentre aumenta il rischio di sfruttamento, abusi e matrimoni precoci. Ma la solidarietà con le ragazze esiste ancora, anche se deve rimanere nascosta, come dimostra la scuola segreta.
La giuria ha inoltre assegnato menzioni d’onore ad altre sette serie fotografiche:
• Agoes Rudianto, Indonesia, serie fotografica: Il popolo d’argento (Indonesia)
• Amnon Gutman, Romania, serie fotografica: Corri per la tua vita (Ucraina)
• Fabio Bucciarelli, Italia, serie fotografica: Stress tossico (Ucraina)
• Federico Rios Escobar, Colombia, serie fotografica: Inferno verde (Colombia)
• Irina Werning, Argentina, serie fotografica: La promessa (Argentina)
• Mads Nissen, Danimarca, serie fotografica: Il prezzo della pace (Afghanistan)
• Shayan Hajinajaf, Iran, serie fotografica: Due ali di farfalla (Iran)
La mostra di tutte le opere premiate potrà essere visitata fino a metà gennaio presso la Haus der Bundespressekonferenz di Berlino. La serie di foto sarà poi esposta dalla Freundeskreis Willy-Brandt-Haus e.V. e, a partire dal 18 gennaio 2022, sarà esposta al pubblico presso la Willy Brandt Haus.
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