SHAMA, 13 DICEMBRE – Il contingente italiano in Libano ha dispiegato sul campo un team composto solo di donne contribuendo a una ricerca dell’Università di Genova in collaborazione con Stato Maggiore Difesa. Sotto l’attuale mandato della Brigata Aosta in Libano, che detiene la guida dell’operazione “Leonte XXXII” al comando del Settore Ovest della missione delle Nazioni Unite UNIFIL, è stata lanciata l’attività del Female Analysis/Assessment Team (FAST), la cui entrata in azione, concepita due anni fa, era stata ritardata dalla crisi pandemica mondiale da Covid-19.
Grazie alla versatilità e alla diversificata fiducia di cui gode il personale femminile, i team si prefiggono di avere migliore accesso tra le autorità civili e tra la gente del posto, durante le operazioni condotte nell’area di operazioni, permettendo così di raccogliere ulteriori elementi di valutazione per la conduzione delle attività tattiche previste dal mandato. Ciò consente di ampliare lo spettro delle conoscenze, non solo nella prospettiva di genere, ma anche del contesto sociale in cui operano i peacekeeper, orientando le attività di supporto alla popolazione a scopi più incisivi ed efficaci.
Questa esperienza è frutto di un’accurata formazione e preparazione dei FAST da parte di personale delle Nazioni Unite specializzato nel settore, tra i quali i Gender Advisor (consulenti di genere) dei comandanti italiani che, nel solco della continuità della missione, si avvicendano alla guida dei futuri contingenti.
I Female Analysis/Assessment Team sono stati, in questi giorni, coinvolti nell’ambito di un progetto di ricerca da parte del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Genova, in collaborazione con lo Stato Maggiore della Difesa.
La missione italiana in Libano a guida Brigata “Aosta”, al suo terzo mandato nella Terra dei Cedri con i colori delle Nazioni Unite, ha la responsabilità del Settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3.800 Caschi Blu di 16 dei 48 paesi contributori alla missione ONU e di cui fanno parte oltre 1.000 Caschi Blu italiani.
Le attività svolte in Teatro Operativo sono condotte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), guidato dal Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo. Il COVI è l’organo di staff del Capo di Stato Maggiore della Difesa, deputato alla pianificazione, coordinazione e direzione delle operazioni militari, delle esercitazioni interforze nazionali e multinazionali e delle attività a loro connesse. (@OnuItalia)