ROMA, 20 AGOSTO – Medico condotto nel Libano meridionale: questo il ruolo che la Capitano Diletta Luisi ha svolto nei mesi della sua missione con UNIFIL. La recente crisi socio-economica, che ha messo in ginocchio l’economia libanese nella sua interezza, ed in particolare la regione meridionale del Paese, ha avuto un pesante impatto soprattutto sul sistema di salute pubblica. In questo contesto, i medici militari della missione Onu, guidata dallo spagnolo Aroldo Lazaro Saenz e composta da più di 12.000 tra militari e civili (di cui 1.000 italiani), hanno incrementato il loro contributo per sostenere la popolazione civile e garantire i più essenziali servizi medici. Lo scoppio della pandemia da Covid-19 ha ulteriormente aumentato il sostegno offerto dai contingenti UNIFIL alla popolazione nel contrasto alla diffusione del virus.
Il Capitano Luisi, specializzata in ginecologia e ostetricia e dal 2004 nelle Forze Armate, è a capo dell’unità medica del contingente italiano, attualmente impegnata nel villaggio di Ma’arake nel quadro della routine di visite settimanali nei villaggi dell’area. Senza il supporto dell’unità medica di UNIFIL, gli abitanti del villaggio dovrebbero percorrere la strada fino alla città di Tiro, distante un’ abbondante ora e mezzo in auto, con tutti i disagi collegati all’aumento del costo della benzina e la diminuzione del potere d’acquisto dei cittadini. Il sindaco del villaggio di Ma’arake, Aadel Saad, ha quindi ringraziato gli sforzi quotidiani compiuti dalla missione nel permettere l’accesso gratuito a tali servizi vitali per la comunità.
Di fianco alla missione italiana, anche il dottor Ahmad Ghandour del Ministero degli Affari sociali libanese visita i pazienti: “Condividiamo un lungo percorso e una lunga cooperazione con il contingente italiano, il cui quartier generale era situato proprio qui a Ma’arake. Ci hanno aiutato molto nei lavori sociali e in particolare con i loro servizi medici. Speriamo che questa cooperazione possa durare a lungo ed espandersi”, ha dichiarato il dottore.
Tra le ragioni per cui gli abitanti visitano il team medico, le più comuni sono problemi respiratori, ustioni, febbre e micosi, e tra i pazienti si possono intravedere tutte le fasce d’età che popolano il villaggio. La missione del Capitano Luisi volgerà al termine in breve tempo, ma il suo contributo sara’ il punto di partenza dal personale del prossimo team, che esso sia italiano o composto da contingenti di altri paesi che contribuiscono alla missione UNIFIL. “È la terza volta che vengo in Libano, una nazione che ho nel cuore dal 2012. È un paese molto simile alla mia regione di origine, la Puglia, per il clima e la cordialità degli abitanti. Lunga vita al Libano e alle cordiali e ospitali persone che rimarranno nel mio cuore per sempre”, le parole del Capitano. (@OnuItalia)