ROMA, 15 GENNAIO – Come deliberato in vista della COP 26 di Glasgow, l’Italia ha da oggi un inviato speciale per il clima. Il Ministro Plenipotenziario Alessandro Modiano è stato nominato Inviato Speciale per il Cambiamento climatico dal Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, e dal Ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.
La decisione deriva dal peso sempre maggiore della diplomazia climatica, ormai componente fondamentale della politica estera dell’Italia e dell’Unione Europea, e dal ruolo da protagonista a livello internazionale assunto dall’Italia con la Presidenza del G20 e la partnership della Presidenza del Regno Unito della COP26, spiega la Farnesina in una nota.
L’Inviato Speciale per il Cambiamento climatico, scelto dal ministro della Transizione ecologica come Direttore Generale per l’attività europea e internazionale del MITE, svolgerà un’importante azione di raccordo tra MAECI e MiTE e sarà il riferimento per la dimensione esterna delle politiche di contrasto al cambiamento climatico delle varie Amministrazioni italiane.
“Con questa nomina l’Italia conferma il suo impegno nella lotta ai cambiamenti climatici e la volontà di confermare la propria leadership su uno dei temi decisivi per la sopravvivenza del nostro Pianeta così come lo conosciamo”, ha commentato il Ministro Di Maio.
Per Cingolani “questa nomina rafforza ulteriormente la leadership dell’Italia nella lotta ai cambiamenti climatici e rappresenta un ulteriore importante strumento grazie al quale il nostro Paese può affrontare l’emergenza del riscaldamento globale. In quest’ottica, la collaborazione tra MiTE e MAECI emerge come un’opportunità straordinaria all’interno di una partita di portata mondiale”.
Molti paesi si stanno dotando di un inviato speciale per il clima. Con l’arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca e il rientro degli Usa negli accordi di Parigi, gli Stati Uniti hanno nominato l’ex segretario di Stato John Kerry come zar del clima, con voce in capitolo sulla politica climatica e su quella energetica e un posto al National Security Council a fianco dei vertici delle agenzie di sicurezza e di intelligence della nazione. Biden ha nominato anche un’inviata per il clima che si occupa solo di questioni interne, Gina McCarthy.
La Cina ha un inviato speciale per il clima da quasi 10 anni, ritornato in auge a fine 2020 dopo un periodo di latenza, Xie Zenhua. La Gran Bretagna nel 2017 ha nominato Nick Bridge. L’Unione Europea non ha una figura ad hoc: le competenze sono divise tra l’alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell, e il vice-presidente della Commissione con delega al clima, Frans Timmermans. (@OnuItalia)