KYOTO, 16 MARZO – Si è chiusa a Kyoto la scorsa settimana la quattordicesima edizione del Congresso delle Nazioni Unite sulla Prevenzione del Crimine e la Giustizia Penale, appuntamento quinquennale e principale foro consultivo globale dedicato a questa materia. Al Congresso, svoltosi in formato ibrido, si sono registrati 5.600 delegati, di cui 4.200 partecipanti online, in rappresentanza di 152 Stati membri, organizzazioni internazionali, società civile, mondo accademico e settore privato. Più di 90 Ministri, per lo più della Giustizia, sono intervenuti nel Segmento di Alto Livello.
Primo Congresso Crimine a svolgersi dopo l’adozione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, l’appuntamento di Kyoto ha avuto come tema di fondo – riflesso anche nel titolo della Dichiarazione Politica negoziata a Vienna e adottata per consenso in apertura dei lavori – la promozione della prevenzione del crimine, della giustizia penale e dello stato di diritto, nella prospettiva del conseguimento dell’Agenda 2030. I legami tra la prevenzione e il contrasto del crimine e lo sviluppo socio-economico sono stati al centro degli interventi pronunciati nel corso delle dichiarazioni di apertura, durante il quale hanno preso la parola, tra gli altri, il Primo Ministro giapponese Suga, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, i Presidenti dell’Assemblea Generale e di ECOSOC e la Direttrice Esecutiva di UNODC.
L’Italia ha partecipato con una delegazione ampia e di alto livello, guidata dalla Ministra della Giustizia Marta Cartabia, che ha preso parte al Segmento di Alto Livello con un intervento sul tema del trattamento dei detenuti, ricordando l’importanza – in linea con l’articolo 27 della Costituzione italiana – di promuovere politiche volte alla loro riabilitazione e reintegrazione nella società, in linea con gli standard delle Nazioni Unite sul trattamento dei detenuti, i ‘Mandela Rules’.
La delegazione italiana ha partecipato ai lavori, intervenendo tra gli altri con il Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione Giovanni Salvi, il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Federico Cafiero de Raho, il Giudice della Corte Costituzionale Francesco Viganò, il Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Maria Teresa Sempreviva.
L’Ambasciatore Alessandro Cortese, in qualità di Presidente della Commissione delle Nazioni Unite sulla Prevenzione del Crimine e la Giustizia Penale (CCPCJ) – che costituisce l’organo preparatorio del Congresso – ha presieduto le consultazioni formali pre-Congresso, svoltesi a Kyoto il sabato 6 marzo, nonché tre diverse sessioni plenarie del Congresso.
Oltre ad aver preparato il Congresso, la CCPCJ sarà coinvolta anche nella cura della prosecuzione della Dichiarazione Politica di Kyoto, che costituirà un documento di riferimento per UNODC nel prossimo quinquennio. Nel breve termine, la 30esima sessione regolare della CCPCJ, che Cortese presiederà a Vienna dal 17 al 21 maggio, costituirà per gli Stati Membri la prima occasione per avviare l’attuazione degli impegni politici della Dichiarazione di Kyoto, che in quell’occasione dovrà essere trasmessa all’Assemblea Generale per la sua approvazione formale.