NEW YORK, 12 MARZO – La sfida dell’uguaglianza di genere nella strada verso il Food Systems Summit ONU in settembre: con questo titolo si è svolta oggi la seconda riunione del 2021 del Gruppo di Amici della Sicurezza Alimentare e della Nutrizione, presieduto dall’Italia in ambito ONU a New York.
La riunione virtuale è stata organizzata dalla Rappresentanza permanente alle Nazioni Unite in collaborazione con il Segretariato dello UN Food Systems Summit e con UN Foundation, e con il contributo le agenzie ONU del Polo Alimentare di Roma.
La discussione ha permesso un aggiornamento sulla preparazione del Food Systems Summit ONU di settembre, puntando i riflettori sulla dimensione dell’uguaglianza di genere e sul “women empowerment” ed il loro impatto sulla sicurezza alimentare globale.
“Lo sviluppo di un sistema alimentare globale più sostenibile, efficiente ed inclusivo, è possibile solo a condizione che venga pienamente riconosciuto il ruolo svolto dalle donne nel suo ambito”, ha detto la Rappresentante Permanente Mariangela Zappia: “Le donne rappresentano fra il 60 e l’80 per cento della forza lavoro nella catena di fornitura agricola mondiale, mentre continuano ad affrontare perduranti ostacoli e disparità di trattamento in termini di accesso alle risorse, alle terre ed al credito”.
Temi cruciali per ripresa post-Covid
Si tratta di temi, in quest’anno cruciale per la ripresa post-pandemica, che sono prioritari per l’agenda multilaterale sia in vista dell’imminente 65ma Commissione ONU sullo Stato delle Donne (15-26 marzo 2021), sia dalla prospettiva della Presidenza italiana del G20, che contemplerà quest’anno appuntamenti di alto livello in sinergia con la nuova “Food Coalition” lanciata in partenariato con la FAO. Il tema della sicurezza alimentare in particolare, è stato posto dall’Italia al centro del filone di lavoro Esteri-Sviluppo nel calendario G20.
“Abbiamo una precisa responsabilita’ di indirizzarci alle aspettative di coloro che vogliamo aiutare”, ha detto il vice direttore della FAO Maurizio Martina: “Spero che potremo focalizzarci su azioni concrete da adottare nel contesto degli importanti eventi che stiamo programmando, sforzandoci per assicurare una reale esecuzione di tali azioni e delle raccomandazioni di policy a beneficio degli agricoltori, delle donne, delle popolazioni indigene, dei giovani nel settore rurale ed altri attori interessati”.
Fra i pareri di esperti durante l’evento, anche quello della Dott.ssa Linda Laura Sabbadini in qualità di Chair di W20-Women 20, l’Engagement Group ufficiale del G20 sui temi delle donne. Intervenuta nel panel “Gender and Food Systems”, ha sottolineato: “Le discriminazioni di genere sono particolarmente gravi in agricoltura. E per di più le donne soffrono di discriminazioni multiple, come donne e come indigene, come donne e come disabili, con meno servizi in zone rurali. Servono statistiche di genere per misurare meglio il contributo delle donne in agricoltura e una strategia integrata per l’uguaglianza di genere e food security. Mi auguro che anche il G20 la adotterà”.
Alla riunione virtuale, sono intervenuti anche l’Ambasciatrice Linda Thomas-Greenfield, Rappresentante Permanente degli Usa all’Onu e Presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, il Vice Inviato Speciale ONU per il Food Systems Summit, Martin Frick, il Direttore Africa dell’ International Food Policy Research Institute (IFPRI) Jemimah Njuki, la Segretaria di Etic Women Group (Kenya) Christine Esuron Ewoi, che ha fornito uno spaccato della realtà quotidiana delle donne agricoltrici dell’associazione da lei guidata in Kenya, in quadro di crescenti difficoltà per la pandemia e gli effetti del cambio climatico. (@OnuItalia)