VIENNA, 20 MAGGIO – Si è aperta oggi a Vienna – e chiuderà i battenti il 24 – la ventottesima sessione della Commissione sulla Prevenzione del Crimine e la Giustizia Penale delle Nazioni Unite, il principale organo dell’Onu su questa materia. La sua sessione regolare, in programma ogni anno a maggio, costituisce un’occasione per la comunità internazionale di definire le linee di azione e di cooperazione nel contrasto a ogni forma di crimine.
La delegazione italiana è guidata dall’Ambasciatore Maria Assunta Accili che, intervenendo nella prima giornata di lavori, ha voluto sottolineare l’importanza del’evento che ”rappresenta un appuntamento di grande rilievo alla luce dell’avanzata esperienza nazionale nel contrasto al crimine organizzato e del coinvolgimento delle istanze della società civile nella prevenzione del crimine”.
Per Accili è essenziale ”promuovere la cooperazione internazionale, all’interno della cornice giuridica rappresentata dalla Convenzione di Merida contro la corruzione, dalla Convenzione di Palermo contro la criminalità organizzata transnazionale e dai diciannove trattati e protocolli in materia di contrasto al terrorismo”.
In particolare per l’Italia la Convenzione di Palermo offre una base giuridica per affrontare nuove ed emergenti forme di crimine, quali il cybercrime e il traffico illecito di beni culturali, che Accili ha definito una fonte di preoccupazione aggiuntiva per l’Italia. Per rilanciare il pieno utilizzo della Convenzione e dei relativi Protocolli (su traffico di migranti, traffico di esseri umani e traffico di armi, secondo Accili è stata particolarmente importante l’istituzione, avvenuta lo scorso ottobre su proposta italiana, di un meccanismo di riesame che consentirà il monitoraggio dell’attuazione di questo strumento firmato a Palermo nel 2000.
L’Ambasciatore ha inoltre affermato che la risposta al crimine e al terrorismo deve avvenire nel quadro del rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e dello stato di diritto, e deve giovarsi della collaborazione con le istanze della società civile. ”Nella lotta contro questi fenomeni non bisogna mai abbassare la guardia e occorre giovarsi di tutti coloro che, istituzioni, ong, esponenti della cultura, società civile, vogliono condurre la stessa battaglia… una battaglia non solo politica e di sicurezza, ma anche culturale”, ha ribadito l’ambasciatore.
Nella prima giornata di lavori, l’Ambasciatore Accili ha inoltre partecipato a due eventi a margine: il primo, organizzato da UNODC e UNESCO, è stato dedicato al rafforzamento dello stato di diritto attraverso l’istruzione; il secondo, co-sponsorizzato dall’Italia, si è focalizzato sul contrasto al traffico di esseri umani. In questa occasione, l’Italia ha ufficialmente aderito alla Campagna Blue Heart delle Nazioni Unite per la Protezione delle Vittime della tratta di Persone.
La campagna mira a incoraggiare, presso gli Stati aderenti, l’azione delle Istituzioni nel contrasto alla tratta e a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla causa delle vittime, attraverso attività di comunicazione pubblica (https://www.unodc.org/blueheart/en/-about-the-blue-heart.html ).
Nell’annunciare l’adesione dell’Italia alla Campagna, Accili ha ricordato la priorità attribuita da Roma al contrasto di questo crimine, ad esempio attraverso il contributo di un milione di dollari al Fondo Fiduciario Volontario ONU per le Vittime della Tratta, nonché l’impegno per una più efficace attuazione del Protocollo Addizionale alla Convenzione di Palermo su Prevenzione e Soppressione della Tratta di Esseri Umani.
(@novellatop, 20 maggio 2019)