NEW YORK, 18 FEBBRAIO – Trasformare i sistemi alimentari costera’ 400 miliardi di dollari l’anno: una cifra sostanziale prospettata due anni fa dall’IFAD, ma praticamente irrisoria a fronte dei 12 mila miliardi che la stessa agenzia dell’Onu con sede a Roma ha calcolato come costo dell’inazione. “Il costo dell’inazione è molto più alto del costo dell’azione. Se vogliamo davvero far uscire le persone dalla fame e dalla povertà, abbiamo bisogno di investimenti, non solo di assistenza umanitaria. E quegli investimenti devono essere fortemente focalizzati su politiche rurali a favore dei poveri,” aveva dichiarato il presidente dell’agenzia Álvaro Lario toccando un tema di cui si tornera’ a parlare a luglio a Addis Abeba dove Italia e Etiopia saranno i co-host del Food Systems Summit Stocktacking Moment + 4, un evento che si terra’ a quattro anni dal primo vertice Onu sui sistemi alimentari e che puntera’ ad aprire percorsi di investimento a sostegno delle iniziative di settore a cinque anni dal target degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
L’appuntamento fa seguito allo Stocktaking Moment +2 aperto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Roma nel luglio 2023 durante il quale Lario ha pronunciato l’intervento. Il nuovo incontro si terra’ nella capitale etiope dal 28 al 30 luglio. L’annuncio e’ arrivato oggi nel corso di una riunione al Palazzo di Vetro in cui sono intervenuti la vicesegretario generale delle Nazioni Unite Amina Mohammed, il Rappresentante Permanente italiano all’ONU, Maurizio Massari, e il collega etiope Tesfaye Yilma Sabo. “Trasformare i nostri sistemi alimentari è essenziale per favorire il progresso in tutti gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) e garantire a tutti, ovunque, un accesso sufficiente a cibo nutriente, ora e in futuro. Questo è particolarmente cruciale mentre ci avviciniamo ai prossimi cinque anni per realizzare l’
Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile“, ha detto la Mohammed: “Per questo motivo, nel 2021, il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha convocato il
Vertice delle Nazioni Unite sui Sistemi Alimentari. Questo vertice ha posto le basi per un nuovo approccio integrato ai sistemi alimentari, mettendo il cibo al centro degli sforzi per affrontare la povertà, la fame zero, le disuguaglianze, il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità. Ha ridefinito la narrazione globale, creando un motore di trasformazione che riconosce i sistemi alimentari come una leva fondamentale per accelerare e rafforzare i progressi sugli SDGs”.
La Mohammed ha espresso gratitudine al governo etiope per aver offerto di ospitare l’incontro e all’Italia, nel suo ruolo di co-host, “per la sua legacy e la continua leadership e sostegno alla trasformazione dei sistemi alimentari”. Il nuovo Stocktaking Moment (momento di bilancio) del vertice Onu sui sistemi alimentari costruirà sullo slancio del Summit dei Sistemi Alimentari del 2021 e il successivo Stocktaking Moment +2 del 2023 e creerà uno spazio favorevole per i paesi per valutare i progressi degli impegni presi e identificare successi, ostacoli e priorità, ha indicato la Rappresentanza italiana all’Onu. Sarà anche un’opportunità per promuovere il ruolo di sistemi alimentari sostenibili, equi, sani e resilienti come potenti acceleratori degli obiettivi dell’Agenda 2030 e per sollecitare azioni urgenti su larga scala.
Un briefing combinato per i quartier generali Onu di Roma, Nairobi e Ginevra si svolgera’ a Nairobi dal 24 al 28 febbraio, ha annunciato la Mohammed, con altri cinque momenti di confronto in programma durante i fori regionali per lo Sviluppo Sostenibile da marzo a maggio: la quarta conferenza sul finanziamento alla sviluppo in Spagna, la trentesima conferenza degli Stati parte della Convenzione Onu sul clima in Brasile, il secondo summit mondiale sullo sviluppo sociale in Qatar e la terza conferenza Onu sugli Oceani in Francia. (@OnuItalia)