PARIGI, 6 FEBBRAIO – Le recenti scoperte archeologiche a Pompei, Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 1997, insieme agli antichi insediamenti di Ercolano e Torre Annunziata, continuano a svelare nuove e sorprendenti intuizioni sulla civiltà romana, sottolineando l’essenziale contributo dell’esplorazione archeologica alla ricerca storica.
Il Centro del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO plaude ai risultati delle indagini archeologiche a Pompei che, negli ultimi mesi, hanno portato alla luce una villa privata opulenta, completa di un grande complesso termale e sala banchetti. Si tratta del più grande complesso termale privato mai rinvenuto a Pompei. Questi ultimi ritrovamenti forniscono una visione più approfondita della vita quotidiana e delle strutture sociali dell’antica Pompei, gettando luce sui modi in cui architettura, politica e cultura si intrecciavano nella città.
Riconosciuto come un eccezionale tesoro archeologico, il sito continua a beneficiare di azioni dedicate per garantire la sua conservazione e gestione a lungo termine, sotto la supervisione del Centro del Patrimonio Mondiale, in collaborazione con ICOMOS International, suo organo consultivo.
”Più che uno sguardo al passato, questa scoperta è la testimonianza della ricchezza e complessità del patrimonio comune dell’umanità. Ci ricorda con forza che la storia si sta ancora svolgendo, con storie non raccontate in attesa di essere rivelate. La protezione e l’esplorazione di questi tesori rimangono essenziali per la loro trasmissione alle generazioni future”, ha commentato Lazare Eloundou Assomo, Direttore del Centro del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.