ROMA, 22 GENNAIO – Una riunione convocata alla Farnesina per il coordinamento dell’operazione ‘Food for Gaza’ è stata organizzata dal Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani dopo la sua missione di ieri in Israele e Palestina. Alla riunione ha partecipato la Ministra dell’Università Annamaria Bernini per il coinvolgimento nell’operazione anche dei policlinici universitari. Presenti tutti i dirigenti del ministero coinvolti dell’operazione coordinata dall’ambasciatore presso la Fao Bruno Archi insieme con Maurizio Martina vice-direttore generale della Fao; Roberta Fusacchia, direttrice internazionale Croce Rossa Italiana; Dominik Heinrich, responsabile dipartimento del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio; il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, in rappresentanza dell’ANCI; l’assessore della Regione Emilia Romagna Luca Rizzo Nervo, in rappresentanza della Conferenza delle Regioni delle Province autonome.

Nella riunione è stato affrontato a fondo il tema dell’assistenza sanitaria immediata da offrire alla popolazione della Striscia. Tajani è rientrato dalla Palestina con la richiesta di accogliere in Italia un primo gruppo di 21 bambini malati oncologici. Su questo stanno già lavorando alcune Regioni e Policlinici universitari, già mobilitati in azioni di assistenza internazionale.
La riunione ha aperto una nuova fase dell’aiuto alla popolazione in Medio Oriente per una vera ricostruzione del tessuto sociale della Striscia, all’indomani del cessate il fuoco tra Israele e Hamas e dell’annuncio, da parte del Ministro Tajani, di un nuovo stanziamento da 10 milioni di Euro per interventi di emergenza. Il Ministro sarà al porto di Ashdod nelle prossime settimane, all’arrivo della nave che porterà i 15 camion donati al PAMe 15 tonnellate di nuovi aiuti sanitari di emergenza.
La Rettrice dell’Università di Roma La Sapienza Antonella Polimeni ha indicato un primo piano di azione nel settore sanitario, al quale lavoreranno i Policlinici universitari che saranno coinvolti. Inizialmente gli Atenei italiani vorrebbero proporre un progetto che ha come obiettivo generale quello di fornire supporto alle necessità della popolazione materno-infantile di Gaza e che prevede:
1. invio di personale medico-sanitario specializzato (igienisti/infettivologi, ginecologi-ostetrici, chirurghi, ortopedici, neurologi/psichiatri, gastroenterologi, psicologi, nutrizionisti, infermieri, mediatori culturali in ambito sanitario, ecc.) che, in equipe multidisciplinare, possa fronteggiare le esigenze della popolazione materno-infantile di Gaza;
2. installazione in loco di sistemi informatici che consentano un contatto continuo (telemedicina, teleconsulto, ecc.) tra la popolazione di Gaza, gli operatori locali e gli specialisti di Sapienza allo scopo di sostenere l’assistenza e tracciare, momento per momento, le necessità della popolazione;
3. promozione di campagne di raccolta fondi, farmaci, dispositivi medici da inviare al personale che opera a Gaza.Il contesto attuale di Gaza è quello di una situazione post-bellica, caratterizzata da una larga distruzione fisica dei luoghi di servizio, associata ad instabilità delle forniture essenziali a beneficio di una popolazione sostanzialmente delocalizzata (Internally Displaced People). In tale contesto è essenziale mettere in atto interventi mirati alla prevenzione di epidemie (come malattie legate all’acqua, malattie infettive contagiose prevenibili con vaccinazione, malattie cutanee, ecc.).