NEW YORK, 2 OTTOBRE – Con circa 1200 unità italiane sotto le bandiere Onu in Libano meridionale, l’Italia ha chiesto al Consiglio di Sicurezza a valutare come rendere più efficace l’attuazione del mandato dei peacekeepers di UNIFIL per garantire la sicurezza lungo la Linea Blu e perche’ la popolazione sfollata del nord di Israele e del Libano possa tornare a casa in sicurezza. Intervenendo in Consiglio, il Rappresentante Permanente all’ONU, Maurizio Massari, ha ribadito che “la sicurezza di tutto il personale UNIFIL deve essere rispettata e pienamente garantita. Sovranità e integrità territoriale del Libano devono anch’esse rispettate”.
L’Italia e’ stata, tra i Paesi non membri del Consiglio, l’unico non dell’area mediorientale ammesso a parlare in ragione dei suoi interessi nella crisi in corso. L’intervento nella riunione di emergenza convocata sulla crisi in Libano ha permesso di far eco alle preoccupazioni espresse ieri dal Governo italiano al massimo livello, citando in questo contesto la call dei leader G7 convocata oggi dal Presidente del Consiglio. Massari ha fatto un nuovo appello alla tregua: “Continueremo a lavorare per una soluzione diplomatica ed siamo pronti ad assistere attivamente le Forze Armate libanesi nell’assunzione delle proprie responsabilità lungo il confine con Israele. Su questo punto, l’Italia ritiene della massima importanza sostenere e rilanciare pienamente i negoziati Libano-Israele per stabilire pacificamente i propri confini. Continueremo a impegnarci con i nostri partner e alleati e a mantenere aperti canali di dialogo con tutti gli attori della regione”.
Ferma condanna per l’attacco iraniano su Israele
L’Ambasciatore ha ribadito l’appello per un accordo sul il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi in linea con la risoluzione 2735. “In questo momento specifico, è nostra responsabilità collettiva invitare alla calma e alla moderazione, consapevoli del fatto che ogni minuto che passa, la vita di uomini, donne e bambini innocenti dell’intera regione è in gioco”, ha aggiunto dopo aver espresso “ferma condanna” per l’attacco iraniano di ieri a Israele: “Esprimiamo profonda preoccupazione per gli sviluppi in corso e chiediamo moderazione e responsabilità a tutti gli attori regionali. Evitare qualsiasi ulteriore spirale di escalation deve essere la massima priorità condivisa, così come prevenire un’altra drammatica crisi umanitaria”.
Massari incontra Lacroix
Massari ha poi incontrato il Capo del dipartimento ONU per le operazioni di pace, Sottosegretario Jean-Pierre Lacroix, per reiterare la massima attenzione e preoccupazione con cui l’Italia segue l’evolversi della situazione in Libano e in Medio Oriente e per ribadire la priorità di garantire la sicurezza del personale UNIFIL, riaffermando nel contempo l’impegno dell’Italia a sostegno della Missione e per una soluzione diplomatica della crisi. E’ stato concordato di continuare a lavorare in strettissimo raccordo in considerazione della fluidità del contesto attuale.
Guterres, in Medioriente un inferno
La riunione convocata dalla presidenza di turno svizzera era stata aperta dal Segretario Generale Antonio Guterres: “Gli incendi violenti in Medio
Oriente stanno rapidamente diventando un inferno. Da una settimana fa, quando ho informato il Consiglio di Sicurezza sulla situazione allarmante in Libano, le cose sono andate da male a molto, molto peggio. Da allora abbiamo assistito a una drammatica escalation, così drammatica che mi chiedo cosa resti del quadro stabilito con la risoluzione 1701”. (@OnuItalia)