NEW YORK, 10 MAGGIO – L’Italia e altre 24 nazioni si sono astenute sulla risoluzione, dall’alto valore simbolico ma poco effetto pratico, che riconosce la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite. Hanno votato a favore in Assemblea Generale 143 Paesi mentre nove, tra cui Stati Uniti e Israele, si sono espressi contro.
La risoluzione raccomanda al Consiglio di Sicurezza di riconsiderare favorevolmente la questione dopo che un mese fa gli Stati Uniti avevano posto il veto. Il via libera del Consiglio di Sicurezza e’ necessario per una approvazione piena della membership. Oggi, tra i membri permanenti, Francia, Russia e Cina hanno votato a favore mentre la Gran Bretagna si e’ astenuta. L’adozione del documento a stragrande maggioranza ha riflesso il crescente isolamento di Israele alle Nazioni Unite. Con gli Stati Uniti, gli altri Paesi che hanno votato contro la risoluzione sono stati Palau, Nauru, Micronesia, Papua Nuova Guinea, Ungheria, Argentina e Cecoslovacchia.
Il motivo dell’astensione italiana
Forte sostenitrice del principio “due popoli, due Stati” l’Italia crede che l’obiettivo di una pace duratura e completa debba essere raggiunto attraverso negoziati diretti tra le parti. “Nutriamo dubbi sul fatto che l’approvazione della risoluzione odierna contribuirà all’obiettivo di raggiungere una soluzione duratura al conflitto. Ecco perché abbiamo deciso di astenerci”, ha detto il Rappresentante Permanente italiano all’Onu, Maurizio Massari, motivando il voto oggi in Assemblea Generale.
“L’importanza di ripristinare un orizzonte politico al fine di rispondere alle legittime aspirazioni del popolo palestinese dovrebbe guidare la nostra azione nel medio termine. Nel breve termine, la priorità dovrebbe essere data alla risoluzione della catastrofica e tragica crisi umanitaria nella Striscia di Gaza”, ha detto Massari che in questo contesto ha esortato Israele a fermare i suoi piani, già in corso, di avviare un’operazione terrestre a Rafah. “Come anche menzionato dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella davanti a questa stessa Assemblea tre giorni fa, l’Italia sostiene l’appello del Segretario Generale affinché si evitino operazioni militari a Rafah, date le conseguenze dolorosamente tragiche che potrebbero avere sui civili palestinesi. Allo stesso tempo, esorta anche Hamas a rilasciare tutti gli ostaggi incondizionatamente”. (@OnuItalia)