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venerdì, Luglio 26, 2024

Diritti umani e razza: esperti Onu in Italia denunciano pregiudizi tra le forze dell’ordine

ROMA, 13 MAGGIO – Gli esperti del Meccanismo indipendente internazionale delle Nazioni Unite per promuovere la giustizia razziale e l’uguaglianza nell’applicazione della legge hanno completato una missione approfondita in Italia per valutare il rapporto tra razza e prassi delle forze dell’ordine. La missione si è sviluppata in incontri a Roma, Milano, Catania e Napoli.

Gli esperti hanno raccolto testimonianze sulla profilazione razziale come base per controlli d’identità e perquisizioni, da parte di diversi corpi delle forze dell’ordine in Italia, fondate sull’assunto che la persona non fosse di cittadinanza italiana o su presunzioni di criminalità.
”Questo pregiudizio razziale, gli stereotipi e la profilazione creano associazioni dannose e infondate tra l’essere neri, la criminalità e la delinquenza”, ha dichiarato Akua Kuenyehia, Presidente del panel di esperti.

”Il legittimo compito di promuovere la sicurezza e l’incolumità dei cittadini non dovrebbe essere interpretato come una licenza per condurre profilazioni razziali. Questa pratica erode la fiducia nell’applicazione della legge e, di conseguenza, riduce l’efficacia dell’operato delle forze dell’ordine”, ha aggiunto.

Tracie L. Keesee, membro del Meccanismo, ha ammesso che ”il compito delle forze dell’ordine è difficile. Abbiamo parlato con agenti che hanno espresso la necessità di servizi di supporto aggiuntivi per la loro salute e per quella dei loro familiari”. ”Gli agenti devono essere esentati dalle richieste di aiuto laddove una risposta alternativa più appropriata dovrebbe essere un’opzione disponibile; ad esempio, nel trattare con persone senza fissa dimora e persone affette da crisi legate allo stato di salute mentale”, ha aggiunto.

Le conclusioni del Meccanismo di esperti indipendenti sottolineano anche la mancanza di dati esaustivi basati sulla razza, una lacuna che ostacola gli sforzi per affrontare le disparità razziali. ”La raccolta, pubblicazione e analisi dei dati disaggregati per razza o origine etnica in tutti gli aspetti della vita, in particolare riguardo alle interazioni con le forze dell’ordine e il sistema di giustizia penale, è un elemento essenziale per progettare e valutare le risposte al razzismo sistemico”, ha detto Juan Mendez, un altro membro del panel di esperti delle Nazioni Unite.

Gli esperti hanno inoltre espresso preoccupazione sul sovraffollamento nelle carceri italiane e sull’impatto che questo produce sul rispetto dei diritti umani dei detenuti. È stata evidenziata anche  l’incarcerazione sproporzionata di africani, così come di persone di discendenza africana. Un aspetto che ha ulteriormente messo in luce la prevalenza del razzismo sistemico. Sono stati anche riscontrati casi di tortura e maltrattamenti; incluso un grave caso recente verificatosi all’Istituto penale per i minorenni C. Beccaria di Milano.

Sono inoltre state sollevate preoccupazioni sulle difficoltà che i migranti e i richiedenti asilo affrontano nell’accedere all’assistenza legale. Ma anche difficoltà spesso esacerbate dall’abuso di autorità da parte delle forze dell’ordine e da ritardi burocratici. Gli esperti hanno sottolineato la necessità che i servizi per l’immigrazione siano di natura civile, anziché essere parte dei compiti della polizia. Hanno altresì suggerito che gli uffici per l’immigrazione siano collocati all’interno o vicino alle comunità interessate.
Durante la missione di 8 giorni, i membri del Meccanismo hanno consultato un ampio spettro di rappresentanti delle entità di rilievo. Tra questi giudici, pubblici ministeri, avvocati e rappresentanti dei principali corpi delle forze dell’ordine in Italia. In particolare Polizia, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria e Arma dei Carabinieri.

Gli esperti del Meccanismo hanno inoltre consultato l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (UNAR)e l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD). Sono stati visitati anche il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, e diversi dipartimenti chiave all’interno dei Ministeri dell’Interno e della Giustizia.  I membri hanno visitato un centro di accoglienza per migranti a Catania e centri di permanenza per il rimpatrio (CPR) a Milano e a Ponte Galeria a Roma. Hanno inoltre visitato l’Istituto penale per i minorenni C. Beccaria e la Casa Circondariale San Vittore a Milano.

Il Meccanismo ha condiviso le sue conclusioni preliminari con il Governo Italiano. Redigerà inoltre un rapporto completo da presentare al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite durante la sua 57ª sessione, a settembre di quest’anno.

 

OnuItalia
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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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