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UNHCR pubblica i dati delle crisi umanitarie nel 2023: mai tante emergenze da affrontare negli ultimi dieci anni

ROMA, 23 GENNAIO – Nel 2023 l’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, ha dovuto affrontare un numero in netta crescita di crisi umanitarie nuove o in peggioramento – il più alto numero annuale di emergenze dichiarate degli ultimi 10 anni.
Secondo i drammatici dati del rapporto Emergency Preparedness and Response in 2023 appena pubblicato, l’UNHCR ha riferito di 43 emergenze per aumentare il sostegno in 29 Paesi e ha inviato 7,4 milioni di articoli di soccorso per assistere fino a 16,7 milioni di persone in tutto il mondo. Dai suoi sette siti di stoccaggio globali, l’UNHCR ha consegnato forniture di emergenza per un valore di 53,5 milioni di dollari.
”Nell’ultimo anno abbiamo assistito a un aumento vertiginoso delle emergenze, con lo scoppio di nuove crisi e l’aggravamento di quelle irrisolte, che hanno spinto più in là i limiti della nostra capacità di risposta”, ha dichiarato Dominique Hyde, direttore delle Relazioni esterne dell’UNHCR. ”Che siano scatenate da conflitti, violazioni dei diritti umani, disastri naturali o eventi meteorologici estremi, queste emergenze hanno provocato un’ondata di persone in fuga, lasciando innumerevoli individui e famiglie nel disperato bisogno di assistenza umanitaria e protezione. L’entità della sofferenza umana è incommensurabile e ci ricorda l’imperativo dell’azione collettiva e della solidarietà”.
Oltre alle vicende delle guerre in Ucraina e Medio Oriente (per le quali vi sono dati a parte) nel corso del 2023, l’UNHCR ha risposto a molteplici crisi a livello globale, aiutando milioni di persone colpite dai terremoti in Siria e Turchia (23.8 milioni di persone colpite) e in Afghanistan (114.000 persone colpite e 478.000 costrette a rientrare dal Pakistan); da un nuovo conflitto in Sudan (7.4 milioni di persone costrette alla fuga internamente o attraverso i confini) e dal riaccendersi di vecchi conflitti in Karabakh (100.000 persone rifugiate) e in Somalia; dal deteriorarsi della crisi nella Repubblica Democratica del Congo (7 milioni di persone colpite dal conflitto nella parte orientale del paese), da movimenti misti senza precedenti di rifugiati e migranti in America Latina e nei Caraibi e dalle inondazioni in Libia (900.000 persone in cinque province colpite direttamente dalla tempesta e dalle inondazioni improvvise) e nel Corno d’Africa (oltre 2 milioni di persone sfollate).
”Con la tendenza a crescere delle emergenze nel 2023, destinata a persistere nel 2024, e il numero di persone costrette alla fuga che si prevede salirà a 130 milioni entro la fine dell’anno – afferma l’agenzia delle Nazioni Unite – la necessità di solidarietà e sostegno per le persone costrette a fuggire non è mai stata così importante come oggi”.

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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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