ROMA, 19 GENNAIO – ”Qualora servisse a Gaza, in una fase di transizione una volta finita la guerra, una missione di pace, noi siamo pronti a inviare i nostri militari con l’Onu come portatori di pace”: lo ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ai microfoni di Radio24.
‘‘Gli oltre 1.000 militari italiani in Libano sono là per una missione Onu” (UNIFIL), ha aggiunto il ministro precisando, in una implicita replica al Washington Post, che non e’ arrivata a Roma una richiesta di ampliamento di questa missione da parte di Washington per prevenire una escalation delle ostilita’ tra Israele e Hezbollah. Tajani ha aggiunto che il piano di pace arabo per por fine alla guerra tra Israele e Hamas di cui ha riferito il Financial Times ricalca la soluzione ‘Due popoli due stati’, “uno stato palestinese che sia riconosciuto da tutti ma che allo stesso tempo riconosca Israele è la linea che il G7 e l’Europa seguono, noi siamo assolutamente favorevoli a questa soluzione. L’Italia lavora per la pace e lunedì ne riparleremo a Bruxelles. La mediazione araba è possibile? Tutte le mediazioni sono possibili”, ha detto Tajani preannunciando una sua missione in Terra Santa il 24 e il 25 gennaio per parlare anche con l’Anp: “Non può essere Hamas a governare un territorio che oggi soffre per colpa sua”.
Sul tema delle navi nel Mar Rosso, sotto attacco degli Houti, il vicepremier ha spiegato che “con la missione in Mar Rosso ci sarà una difesa forte vigile e armata. Non andiamo là per fare bella presenza. L’Italia – ha aggiunto – è promotrice della nuova iniziativa sul Mar Rosso di cui parlerò lunedì al Consiglio Ue“, noi “pensiamo a una missione militare con partecipazione anche di Paesi non Ue, penso alla Norvegia, per allargare la competenza di quella che c’è già fino al canale di Suez”.
Secondo fonti diplomatiche, i ministri degli Esteri di Israele e Palestina parteciperanno in presenza al Consiglio Affari Esteri di lunedì prossimo a Bruxelles. L’agenda, al momento, prevede una colazione con il ministro egiziano prima del Consiglio vero e proprio. Poi i 27 si concentreranno sull’Ucraina. Chiuso il capitolo sarà il turno del ministro israeliano. Quindi un pranzo con gli emissari di Arabia Saudita, Giordania e Lega Araba. Infine l’incontro con il rappresentante palestinese.