8.9 C
New York
mercoledì, Dicembre 4, 2024

Diseguaglianze: rapporto Oxfam a Davos, ricchi sempre più ricchi, poveri sempre più poveri. La forbice si allarga ancora

DAVOS, 17 GENNAIO – La ‘regola del 5’: può essere definita così la sintesi etrema dell’ultimo rapporto Oxfam dal titolo ”Disuguaglianza: il potere al servizio di pochi”, pubblicato in occasione del forum economico mondiale di Davos, dal quale emerge che dal 2020 i cinque uomini più ricchi al mondo hanno più che raddoppiato le proprie fortune mentre 5 miliardi di persone più povere hanno visto complessivamente invariata la propria condizione.

Arnault, Musk e Bezos

Dallo studio che viene pubblicato ogni anno in occasione del forum di Davos emerge che
Elon Musk, Bernard Arnault, Jeff Bezos, Larry Ellison e Warren Buffett, i cinque uomini più ricchi al mondo, dal 2020 hanno più che raddoppiato le proprie fortune passando da 405 a 869 miliardi di dollari, a un ritmo di 14 milioni di dollari all’ora. Ai ritmi attuali, osserva Oxfam, nel giro di un decennio potrebbe esserci il primo trilionario della storia dell’umanità. Ci vorranno però oltre due secoli, si stima 230 anni, per porre fine alla povertà
“POVERTA’ INCHIODATA A LIVELLI PRE PANDEMICI”
• L’aumento della ricchezza estrema nell’ultimo triennio, spiega Oxfam nello studio, “è stato poderoso, mentre la povertà globale rimane inchiodata a livelli pre-pandemici”. Oggi i miliardari sono, in termini reali, più ricchi di 3.300 miliardi di dollari rispetto al 2020 e i loro patrimoni sono cresciuti tre volte più velocemente del tasso di inflazione. L’incremento dei patrimoni dei miliardari rispecchia la “straordinaria performance” delle società che controllano
I PROFITTI
• Il 2023 “è destinato a essere ricordato come l’anno più redditizio di sempre”, sottolinea il rapporto, con 148 tra le più grandi aziende al mondo che hanno realizzato profitti per circa 1.800 miliardi di dollari tra giugno 2022 e giugno 2023, con un aumento del 52,5% degli utili rispetto alla media dei profitti nel quadriennio 2018-21. Per ogni 100 dollari di profitti generati da 96 tra i maggiori colossi globali, 82 dollari sono fluiti agli azionisti sotto forma di dividendi o buyback azionari
LA PERDITA DEL POTERE D’ACQUISTO
• Se le imprese sono riuscite a tutelare i propri margini di profitto durante la fase più acuta della crisi inflattiva, afferma ilo studio, ampi segmenti della forza lavoro hanno invece perso potere d’acquisto. Per quasi 800 milioni di lavoratori occupati in 52 Paesi, i salari non hanno tenuto il passo dell’inflazione. Il relativo monte salari ha visto un calo in termini reali di 1.500 miliardi di dollari nel biennio 2021-2022, una perdita equivalente a quasi uno stipendio mensile (25 giorni) per ciascun lavoratore
DISUGUAGLIANZA
• Nell’analisi sulle disparità economiche, Oxfam sottolinea come nel 2020 la disuguaglianza internazionale dei redditi ha registrato il più alto incremento su base annua dal 1990. Un aumento determinato in larga parte dalla dinamica reddituale nei Paesi poveri che hanno subito contraccolpi più forti dalla pandemia rispetto alle economie avanzate
IL DIVARIO TRA NORD E SUD E DI GENERE
• La ricchezza globale resta poi concentrata nel Nord del mondo, dove vive soltanto il 21% della popolazione mondiale che possiede il 69% della ricchezza netta privata.  Il divario è anche di genere: gli uomini detengono una ricchezza che supera di 105.000 miliardi di dollari quella delle donne
I MILIARDARI IN EUROPA

Elon Musk, il più ricco del mondo

• Nel capitolo del rapporto Oxfam sulla disuguaglianza focalizzato sull’Unione Europea, viene riportato che l’Ue, nonostante rappresenti meno del 6% della popolazione mondiale, ospita il 15% dei miliardari mondiali e il 16% della ricchezza miliardaria globale
I CINQUE PIU’ RICCHI IN EUROPA
• Dal 2020, i miliardari nell’Unione hanno aumentato la loro ricchezza accumulata di un terzo, raggiungendo lo scorso anno i 1.900 miliardi di euro. I cinque più ricchi miliardari europei del rapporto Oxfam sono Bernard Arnault, Amancio Ortega, Francoise Bettencourt Meyers, Dieter Schwarz e l’italiano Giovanni Ferrero, con dati al novembre scorso sulla base delle analisi di Forbes
PER OXFAM “TASSA PATRIMONIALE EUROPEA E’ VITALE”
• “Letteralmente, ogni ora in cui i governi non agiscono vale milioni, e l’Ue non fa eccezione. Una tassa patrimoniale europea è vitale per impedirci di cadere in una nuova era di supremazia miliardaria. Tassando equamente i più ricchi d’Europa, l’Ue possiede la chiave per iniziare a ridurre il divario tra loro e il resto di noi”, ha spiegato Chiara Putaturo, esperta fiscale Ue di Oxfam
LA GUERRA ALLA TASSAZIONE
• Il rapporto di Oxfam mostra anche una ‘guerra alla tassazione’ da parte delle multinazionali. Nell’Ue, l’aliquota dell’imposta sulle società è scesa dal 32,2% nel 2000 al 21,5% nel 2023. A livello globale, solo il 4% delle 1.600 aziende più grandi rende pubbliche la propria strategia fiscale globale e le imposte sul reddito societario pagate in tutti i paesi. CAPITOLO ITALIA

In Italia, nel 2022, circa 5,6 milioni di individui erano in condizioni di povertà assoluta, in crescita dal 9,1 al 9,7% della popolazione complessiva. Sono soggetti che non dispongono ”di risorse mensili sufficienti ad acquistare un paniere di beni e servizi essenziali per vivere in condizioni dignitose”. I nuclei familiari in queste condizioni sono aumentati dal 7,7 all’8,3% nel 2022, a 2 milioni e 180mila famiglie. ”L’aumento della povertà assoluta è attribuibile in larga parte all’impennata del’’inflazione e ai suoi impatti più incisivi sulle famiglie a bassa spesa rispetto a quelle benestanti”, ha spiegato Mikhail Maslennikov, policy advisor su giustizia economica di Oxfam Italia. Per l’Italia, Oxfam raccomanda di ”ripensare profondamente” le misure per l’inclusione sociale e lavorativa introdotte nel 2023, riabbracciando l’approccio universalistico che garantisce a chiunque si trovi in difficoltà la possibilità di accedere a uno schema di reddito minimo. Andrebbe quindi introdotto ”un salario minimo legale, indicizzato all’inflazione”. Oxfam si spinge fino a suggerire la ”drastica riduzione delle forme contrattuali a tempo determinato, ricorrendo a poche e stringenti causali”.

Oxfam raccomanda inoltre di ”riconsiderare il rafforzamento della funzione redistributiva della leva fiscale, favorire una generale ricomposizione del prelievo, con spostamento della tassazione dal lavoro su profitti, interessi, rendite finanziarie, e tutelare l’equità orizzontale del sistema impositivo. Un’imposta progressiva sui grandi patrimoni, in Italia rivolta al solo 0,1% più ricco della popolazione con un patrimonio netto individuale sopra i 5,4 milioni di euro, porterebbe a un gettito potenziale stimato tra 13,2 e 15,7 miliardi di euro all’anno, stima Oxfam. Il rapporto invita poi a evitare condoni fiscali e a combattere l’evasione.

 

OnuItalia
OnuItaliahttps://onuitalia.com
Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

Articoli Correlati

Rimani Connesso

4,527FansMi piace
7,156FollowerSegui

Ultimi Articoli