VIENNA, 24 MARZO – I semi nello spazio tornano sulla Terra: partiti lo scorso novembre, i semi dei laboratori dell’AIEA e della FAO hanno viaggiato in una navetta cargo dalla Wallops Flight Facility della NASA nello spazio, dove per cinque mesi sono stati esposti alle condizioni prevalenti di quell’ambiente: una complessa miscela di radiazioni cosmiche, microgravità e temperature estreme, all’interno e all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
L’esperimento potrebbe portare allo sviluppo di nuove varietà di Arabidopsis e Sorghum in grado di adattarsi alle devastazioni causate dai cambiamenti climatici sulla Terra. E’ stata questa la prima volta da quando AIEA e FAO stanno conducendo analisi genomiche e biologiche su semi inviati nello spazio in circa 60 anni di esperienza.
Per celebrare il ritorno dei semi sulla Terra, le due organizzazioni delle Nazioni Unite ospiteranno congiuntamente un evento il 27 marzo presso l’Università di Vienna aperto
dal Direttore Generale della FAO QU Dongyu e d quello dell’AIEA Rafael Mariano Grossi, nonché degli interventi dell’astronauta della NASA Kayla Barron, che illustrerà la sua esperienza di lavoro presso la ISS.Il CentroFAO/AIEA per le tecniche nucleari nell’alimentazione e nell’agricoltura, che è responsabile del progetto, promuove e sostiene l’uso sicuro e appropriato da parte degli Stati membri delle due agenzie delle tecnologie nucleari e correlate nell’alimentazione e nell’agricoltura, con l’obiettivo di contribuire alla sicurezza alimentare globale e allo sviluppo agricolo sostenibile in tutto il mondo. Lo fa presso i propri laboratori a Seibersdorf, nonché attraverso il supporto annuale e il coordinamento di oltre 25 progetti di ricerca coordinati coinvolgendo circa 400 istituti di ricerca e stazioni sperimentali; sviluppo delle capacità e trasferimento tecnologico a oltre 200 progetti di cooperazione tecnica nazionali e regionali.