Il Ministro Pichetto, dopo aver affiancato la Meloni che domani interverra’ in plenaria per ribadire che l’Italia partecipa agli impegni comuni presi dalla Ue per la riduzione dei gas serra, “tornerà poi a Sharm el Sheikh dal 13 al 14 novembre per presenziare all’apertura del segmento ministeriale dei lavori, al fine di dare impulso ai negoziati sui diversi dossier in discussione e per partecipare sia ad alcune importanti attività organizzate dalla Presidenza egiziana, sia ad altrettante iniziative che si svolgeranno presso il Padiglione Italiano” gestito dal Ministero. Presupposto fondamentale degli sforzi della delegazione italiana sarà “di salvaguardare gli importanti obiettivi climatici raggiunti lo scorso anno anche grazie al ruolo svolto dall’Italia in quanto Presidenza del G20 e co-partner della Gran Bretagna nell’organizzazione della COP 26 di Glasgow”.
Ad aprire il vertice e’ stato il Segretario Generale Antonio Guterres: “Mentre la Cop27 è in corso, il nostro pianeta manda un segnale di sofferenza. L’ultimo rapporto sullo Stato del clima globale è la cronaca del caos climatico”.
I dati scientifici sono, in ogni caso, sempre più preoccupanti: nel rapporto “Stato del clima globale nel 2022” diffuso al vertice dall’ Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) la temperatura media nel 2022 è di circa 1,15 gradi Celsius sopra i livelli pre-industriali (cioè la temperatura media del periodo 1850-1900). I principali gas serra nell’atmosfera (anidride carbonica, metano, diossido di azoto) hanno raggiunto livelli record nel 2021, e continuano a salire nel 2022. Il caldo fa sciogliere le calotte polari e i ghiacciai, e provoca l’innalzamento del livello dei mari, causando anche desertificazione ed eventi meteorologici estremi con migliaia di persone uccise, milioni private dei mezzi di sostentamento e condannate a fame, miseria e migrazioni.
I cambiamenti colpiscono i paesi in via di sviluppo ma non risparmiano neanche l’Europa come si è visto in questo 2022 di straordinaria siccità che ha acuito il panorama già nero per la guerra in Ucraina. Gli oltre 40 gradi registrati per la prima volta nel Regno Unito il 19 luglio si sono accompagnati nell’anno in corso, si legge nel rapporto, al record di scioglimento dei ghiacciai alpini con perdite di spessore dai 3 ai 4 metri.
In Svizzera è stato perso il 6% del volume dei ghiacciai, mentre, ha scoperto l’UNESCO, ghiacciai come quelli delle Dolomiti o del Kilimanjaro – entrambi siti patrimonio dell’umanita – potrebbero scomparire entro il 2050. (@OnuItalia)