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giovedì, Novembre 21, 2024

Vitorino (OIM) da Mattarella e dal Papa: emergenza umanitaria non solo in Ucraina

ROMA, 30 SETTEMBRE -”Il messaggio che ho voluto consegnare alle autorità italiane è che l’Oim è attualmente impegnato su più fronti e che le crisi umanitarie stanno aumentando”: lo ha detto il direttore generale dell’Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, Antonio Vitorino, durante la sua visita istituzionale a Roma dove ha visto il capo dello Stato, Sergio Mattarella, e papa Francesco.

Vitorino al Quirinale

Nonostante la crisi in Ucraina sia prioritaria in questo momento Vitorino ha voluto sottolineare che non va dimenticata ”la situazione sempre più instabile in Libia e l’emergenza umanitaria in molti altri Paesi africani e asiatici”. La guerra ha peggiorato le condizioni già difficili di molti cittadini africani, per quanto riguarda i costi del cibo e dell’energia. Ma c’è anche il cambiamento climatico che causa tragedie soprattutto in alcuni Paesi come Pakistan, Somalia, Etiopia o Kenya. ”Il cambiamento climatico sta provocando nuovi flussi migratori – ha sottolineato – e ne parlerò alla prossima Cop di novembre, in programma in Egitto”.
”Stiamo registrando un incremento di arrivi a Cipro di rifugiati in partenza dal Libano –  ha spiegato il capo dell’OIM –: si tratta soprattutto di libanesi ma anche di siriani”.
”Il Global Compact per la Migrazione punta ad attivare un’operazione congiunta di ricerca e soccorso nel Mediterraneo” e per fermare le stragi la cosa più importante ”è quella di stabilizzare politicamente la Libia”.
Per l’Oim, Tripoli non è un porto sicuro di sbarco: da anni l’organizzazione denuncia le “deportazioni” messe in atto dalla cosiddetta guardia costiera libica. Uomini, donne e bambini intercettati in mare e riportati a terra, nei centri di detenzione libica. ”A volte come Oim abbiamo accesso a questi luoghi, ma sappiamo che esistono numerosi altri centri di detenzione sconosciuti”.

Antonio Vitorino

I numeri non si conoscono, le persone spariscono, partono e arrivano. Chi viene deportato in Libia poi rischia di sparire. ”Sappiamo solo che nei centri di detenzione ufficiali ci sono da 2mila a 6mila persone detenute …La stessa attenzione dedicata dall’Europa all’Ucraina sarebbe necessaria adesso per il fronte mediterraneo. ..È una priorità perché noi abbiamo a cuore tutti i migranti”.

OnuItalia
OnuItaliahttps://onuitalia.com
Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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