NEW YORK, 30 SETTEMBRE – Due settimane piene di impegni per gli UN Youth Delegates italiani, Giulia Tariello e Gabriele Colella, che a meno di due mesi dall’entrata in carica hanno affrontato il più importante e intenso foro diplomatico dell’anno, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Tanti i temi affrontati e le idee scambiate, soprattutto quelle dei loro coetanei, moltissimi gli impegni ufficiali, le conferenze e gli incontri informali che hanno permesso ai due giovani rappresentanti italiani di arricchire il loro bagaglio personale e sostenere le priorità di tutti i giovani, italiani e non, davanti alle più alte cariche diplomatiche del globo. “Arrivare a New York il 10 settembre ci ha dato qualche giorno di ambientamento all’interno della città, già di per se caotica ma ancora più vibrante durante le settimane di Assemblea Generale, e del nostro ufficio all’interno della Rappresentanza”.
Giulia e Gabriele sono stati scelti nell’ambito del programma ‘Youth Delegates’ delle Nazioni Unite, il principale strumento attraverso il quale gli Stati membri hanno l’opportunità di inserire studenti universitari all’interno delle loro missioni diplomatiche, consentendo loro di rappresentare gli interessi dei giovani nelle principali Conferenze delle Nazioni Unite e, in particolare, durante l’Assemblea Generale. La SIOI, in qualità di Associazione italiana per l’ONU, dà attuazione al programma in Italia e, in collaborazione con il Ministero degli Esteri, ha lanciato la prima edizione nel 2017.
Uno dei primi eventi a cui Tariello e Colella hanno partecipato è stato il Transforming Education Summit che si è svolto dal 16 al 19 settembre. “Una partecipazione in qualche modo passiva ma che ci ha permesso di recepire informazioni e punti di vista non solo di nostri coetanei ma anche di importanti personalità istituzionali, ad esempio il nostro ormai ex Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi”, il commento degli YD a OnuItalia. Impegno su più fronti per via del numero di conferenze e della diversità degli argomenti affrontati all’interno del macro tema dell’istruzione. Uno in particolare quello che è rimasto impresso nella mente di Gabriele Colella, ovvero le strategie da implementare per rendere più efficiente e chiaro il monitoraggio dei progressi fatti all’interno dell’SDG 4. Ma ancora, temi cari all’Italia quali l’utilizzo del digitale per un’istruzione migliore e la riduzione del divario all’interno del Paese, oltre a quello tra Paesi in termini di accesso all’istruzione, con un occhio di riguardo per la condizione delle giovani donne.
Dopo il Summit sull’Istruzione, Giulia e Gabriele hanno partecipato ad uno dei fiori all’occhiello dell’azione internazionale italiana, lo Youth4Climate. Nato sotto l’egida dell’Italia durante la Presidenza del G20, l’evento è stato confermato su base annuale e a New York ha fatto da da apripista alla prossima COP27 che si terrà a Novembre in Egitto. I due italiani hanno lavorato a stretto contatto con il Ministero della Transizione Ecologica, rappresentato da Roberto Cingolani, per un appuntamento che ha visto, tra le altre, la partecipazione del PM Mario Draghi. L’evento ha offerto un’immagine delle diverse sfide che affliggono il pianeta, definite da istituzioni, agenzie ONU e non, ma soprattutto giovani venuti da più parti del mondo, che hanno proposto soluzioni non banali e condiviso esperienze divergenti tra loro (tra le quali i Delegati hanno ricordato quella della giovane rappresentante delle Isole Samoa), ma accomunate dalla necessità di una rapida azione. Tra gli incontri a cui i delegati hanno potuto partecipare a lato delle conferenze, quello di Giulia Tariello con il Segretario Generale della FAO per la sezione Climate Change and Biodiversity, una conversazione informale nel quale la delegata ha “avuto la possibilità di esprimere le necessità dei giovani e formulare proposte per le istituzioni soprattutto in funzione della prossima COP”.
All’interno dei side-events, Tariello e Colella sono riusciti a cogliere l’importanza delle situazioni informali in diplomazia, nelle quali “si pone l’attenzione non tanto sul discorso scritto quanto sugli input che ne derivano e si costruisce un dialogo”, nelle parole di Gabriele. Questo il caso degli incontri avuti a lato dell’evento co-sponsorizzato dall’Italia sul Corno d’Africa o quello organizzato dalla Delegazione dell’UE con gli altri Youth Delegates.
Nell’evento organizzato dalle Rappresentazioni tedesca e sudanese, in particolare, si sono riuniti gli YD dei vari paesi per scambiare idee e condividere le priorità delle altre delegazioni in un ambiente informale. Un evento che significa molto anche in vista della creazione di un UN Youth Office permanente confermato l’8 settembre da una Risoluzione dell’AG, al quale era presente anche l’attuale UN Youth Envoy Jayathma Wickramanayake: “Una decisione importante che stabilisce una presenza fissa che porterà la voce dei giovani direttamente al Segretario Generale, anche se è ancora presto per capire come sarà strutturato l’ufficio per via delle difficoltà che la transizione da un inviato ad un ufficio comporta”.
Poi la partecipazione agli eventi sulle principali priorità italiane, ad esempio quello sulla pena di morte co-sponsorizzato dall’Italia e dalla Sierra Leone che ha visto la partecipazione della Vice Ministra degli Esteri Marina Sereni, o la colazione organizzata in Rappresentanza Permanente per il gruppo Uniting for Consensus che si batte per una riforma del Consiglio di Sicurezza all’insegna di principi come l’efficacia e la trasparenza ma anche l’inclusione attraverso l’aggiunta di soli seggi non permanenti agli attuali Quindici. Tanti eventi nei quali si è manifestata oltretutto una profonda interconnessione tra le problematiche affrontate. Giovedì 29, infine, Giulia Tariello ha avuto la possibilità di prendere la parola in Terza Commissione: la delegata italiana ha espresso la necessità di colmare il gap tra giovani e istituzioni per quanto riguarda lo sviluppo sociale.
Chiiuso il tour de force dell’UNGA, il pensiero dei Delegati e’ aandato alla Rappresentanza Permanente italiana: “Ci hanno dato una gran mano a capire come funziona questo mondo, con tutte le questioni che si sovrappongono, ed abbiamo sempre coordinato la nostra attività con loro in termini di partecipazione e diffusione”. La partecipazione alle attività della Missione, nel quale i YD sono stati fatti sentire vera e propria parte integrante, sono state certificate dall’incontro con il Rappresentante Permanente Maurizio Massari che ha ringraziati i due universitari per l’operato svolto durante le ‘settimane di fuoco’. “È stato un onore e una fortuna essere qui. Esserci stati durante queste settimane è stata un’esperienza che ci lascerà tanto per molto, molto tempo”. (@giorgiodelgallo)