NEW YORK, 6 AGOSTO – In vista del rinnovo del mandato della missione UNIFIL da parte del Consiglio di Sicurezza, l’Italia ha riaffermato con forza, “ora più che mai”, l’importanza del mandato della forza di pace e il suo ruolo critico in tutte le sue componenti, compresa la Task Force Marittima, nel preservare la pace e la stabilità nel paese e nella regione in generale.
Il Libano ha segnato un anno dalla devastante esplosione che ha distrutto Beirut, uccidendo oltre 200 persone, ferendone più di 7000 e lasciando cicatrici profonde e invisibili nel tessuto di una società complessa, vibrante e culturalmente ricca che attende risposte, che chiede giustizia e che è chiamata ancora una volta a dimostrare la sua resilienza in mezzo a una crisi economica, finanziaria e politica senza precedenti, ha detto il consigliere militare della Rappresentanza all’ONU, Generale Fabrizio nel corso di un incontro in Consiglio di Sicurezza con i Paesi contributori di truppe nel Libano Meridionale.
“UNIFIL è la prova vivente del nostro impegno di lunga data per la sicurezza e la stabilità del Libano. La missione, alla quale l’Italia contribuisce con circa 1000 uomini, continua a svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere la de-escalation, nell’allentare le tensioni lungo la Blue Line, nel favorire il confidence-building tra le parti, nello sviluppare le capacità delle Forze Armate libanesi e nel rafforzare la loro effettiva presenza a sud del fiume Litani”, ha detto il Generale esprimendo l’orgoglio dell’Italia perche’ la missione agisce sotto la guida competente ed esperta del Force Commander, Generale Stefano Del Col, il cui mandato è stato recentemente rinnovato per la terza volta, e dando il benvenuto al nuovo Capo del Settore Ovest, Generale Lagorio, nominato appena tre giorni fa e che coordinerà oltre 3800 truppe provenienti da 16 dei 45 paesi che contribuiscono alla missione.
“Un impegno così ampio e interregionale è la chiave del successo di UNIFIL, una missione che ha operato con dedizione, professionalità e diplomazia in un ambiente delicato, adattando attentamente la sua azione a un contesto in continuo cambiamento, segnato recentemente dalla pandemia di Covid-19, dal deterioramento delle condizioni socio-economiche del paese e dalle ricadute degli eventi di maggio a Gaza e Israele”, ha detto l’Italia condannando tutte le violazioni della risoluzione 1701 per via terrestre, marittima o aerea e invitando le parti a dar prova di moderazione e a impegnarsi in un dialogo costruttivo nel contesto del quadro tripartito, che rimane uno strumento fondamentale per allentare le tensioni e prevenire qualsiasi azione escalation.
Il Generale Parrulli ha al tempo stesso espresso preoccupazione per il peggioramento delle condizioni delle forze armate libanesi, che sono profondamente colpite dalla crisi economica: “Le LAF sono una tradizionale pietra miliare della stabilità del paese, nonché un partner strategico di UNIFIL indispensabile per l’attuazione della risoluzione 1701. Il 17 giugno l’Italia ha copresieduto con la Francia una conferenza internazionale per mobilitare il sostegno alle Forze Armate Libanesi. Siamo fermamente convinti che queste ultime debbano essere messe in condizione di continuare a svolgere efficacemente attività critiche nel Sud, strumentali, tra l’altro, all’estensione dell’autorità statale del Libano nell’area”. (@OnuItalia)