ROMA, 29 LUGLIO – Un dialogo a 4 per esaminare lo stato dell’arte di una possibile nuova era nell’esplorazione spaziale è stato organizzato in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana (Asi) da Formiche.net e Airpress.
Possibilità di nuovi viaggi spaziali, space diplomacy, programmi lunari e marziani sono stati esaminati dal’astronauta Samantha Cristoforetti, dalla direttrice dell’Unoosa (l’Ufficio dell’Onu per gli affari dello spazio) Simonetta Di Pippo, dal presidente dell’Asi Giorgio Saccoccia, e dal sottosegretario per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale Manlio Di Stefano. Ha moderato la direttrice di Formiche.net Flavia Giacobbe.
Tutti hanno evidenziato come si sia entrati in una nuova fase dell’esplorazione spaziale. La finestra utile per i lanci verso Marte che si concentra, ogni due anni, in poco più di un mese, quest’anno è stata inaugurata da Hope, la ‘speranza’ degli Emirati Arabi. Il 23 luglio è poi partita la missione Tianwen-1, la prima interplanetaria per la Cina all’interno di un programma completo e ambizioso. Il 30 sarà la volta di Mars 2020, la missione della Nasa che porterà su Marte un drone volante e il rover Perseverance per la raccolta dei campioni alla ricerca di tracce di vita passata. A bordo avrà anche tecnologia italiana: un microriflettore laser di ultima generazione sviluppato dall’Infn (su commissione Asi) che fornirà la posizione accurata del lander, particolarmente utile quando verrà raggiunto da una missione successiva chiamata a recuperare i campioni raccolti.
Quanto alla Luna gli Stati Uniti hanno lanciato da tempo il programma Artemis con cui puntano a tornare sul nostro satellite entro il 2024 con l’obiettivo di mantenere una presenza stabile sulla superficie e in orbita lunare, con il Lunar Gateway.
Nel dibattito è emerso che l’Italia vuole essere della partita, seguendo la strada già sperimentata per la Stazione spaziale internazionale (Iss), e collaborando sia con l’Agenzia spaziale europea (Esa), sia con la Nasa.
Di Stefano ha ha ricordato i promettenti numeri del settore spaziale italiano, costituito da oltre 200 aziende, per un totale di 7.000 addetti in 10 distretti tecnologici nazionali e un fatturato complessivo di oltre 1,6 miliardi all’anno. “Il settore spazio – ha proseguito Di Stefano – è un asset indispensabile per la crescita e lo sviluppo dell’economia oltre che una delle eccellenze del nostro Paese. Oggi l’Italia è una delle poche nazioni a disporre di un comparto spaziale ed aerospaziale caratterizzato da una filiera completa di prodotti e servizi. Puntiamo a rafforzare questo settore e a tal riguardo ricordo che per ogni euro investito nello spazio ne vengono generati fino a 7, e in media circa 2,5”.