MADRID, 3 DICEMBRE – ”L’Italia è in prima fila alla Cop25 di Madrid…E tutto il mondo è insieme per affrontare i cambiamenti climatici”: è il tweet augurale del ministro italiano dell’Ambiente Sergio Costa alla Conferenza dell’Onu sul clima che si è aperta ieri nella capitale spagnola. Oltre 25 mila delegati in rappresentanza di 200 paesi per 10 giorni discuteranno di clima e sostenibilità, di Agenda 2030 e di misure economiche e ambiente marino, di aria e ‘green deal’.
Proprio in occasione dell’ultimo ‘sciopero generale per il clima’ convocato la scorsa settimana dai giovani di tutto il mondo Costa aveva detto che il grido d’allarme lanciato in questi mesi da tanti ragazzi ”non è destinato a cadere nel vuoto”. ”Siamo consapevoli – aveva aggiunto – che le loro proteste sono rivolte verso di noi, verso le scelte della politica nazionale e internazionale, ma il malcontento e l’indignazione delle nuove generazioni non possono che essere uno stimolo in più ad agire presto e bene anche in vista di due importanti appuntamenti internazionali in cui l’Italia è protagonista: la conferenza delle Parti aderenti alla convenzione di Barcellona per la protezione dell’ambiente marino e delle regioni costiere del Mediterraneo, in programma a Napoli da lunedì, e la Conferenza di Madrid, dove il nostro Paese gioca un ruolo di prima linea e fondamentale non solo amplificando e portando all’attenzione di tutti l’emergenza costituita dai cambiamenti climatici, ma anche lottando per ottenere risultati concreti e tangibili, con una programmazione di interventi nel lungo periodo”
Ieri a Madrid si è udita anche la voce dell’Europa, con la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen e il presidente del Parlamento
Europeo David Sassoli. “Tra 10 giorni la Commissione europea presenterà il suo ‘Green Deal’. Il nostro obiettivo è di essere il primo continente neutro dal punto di vista climatico entro il 2050”, ha spiegato von der Leyen “Se vogliamo raggiungere questo obiettivo dobbiamo agire e attuare le nostre politiche ora. Perché sappiamo che questa transizione ha bisogno di un cambio generazionale”.
Anche per Sassoli “l’Europa è pronta ad essere in prima linea nella lotta al cambiamento climatico. Durante la COP25 parleremo con una sola voce per difendere obiettivi ambiziosi, necessari per raggiungere i risultati di cui il nostro pianeta ha bisogno. L’Europa svolgerà un ruolo significativo ma abbiamo bisogno che tutte le altre parti in gioco siano con noi. Obiettivi ambiziosi devono essere sostenuti da un budget ambizioso. La transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio deve essere equa e non deve lasciare indietro nessuno”. Sassoli ha anche sottolineato la sua convinzione che la transizione ecologica porterà ad un’economia sostenibile che favorirà la crescita economica e creerà nuovi posti di lavoro. Ed ha aggiunto: “La scienza è chiara,
l’ordinaria amministrazione non è più un’opzione. Il mondo deve fare di più e più velocemente. La scorsa settimana, il Parlamento Europeo ha riconosciuto la minaccia senza precedenti che l’umanità deve affrontare. In quell’occasione, abbiamo dichiarato lo stato di emergenza climatica e ci siamo impegnati a prendere urgentemente le misure necessarie per combattere questa minaccia e contenerla prima che sia troppo tardi. Mi faccio portavoce di questo messaggio con gli altri leader mondiali e li invito a fare lo stesso. “Questo ambizioso obiettivo comporterà profondi cambiamenti sociali ed economici. Dobbiamo garantire che durante questa transizione sosterremo la competitività delle nostre economie, con forti misure sociali e di inclusione che garantiscano che nessuno venga lasciato indietro. In Europa, il nostro Green Deal dovrà affrontare queste sfide”, ha concluso.