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Grugliasco: botta e risposta Stampa e Vaticano su aiuti negati Cardinale Torino

TORINO/ROMA, 7 OTTOBRE – Si parla oggi molto di profughi e dei campi dove sono ospitati a volte per anni, se non per decenni: un botta e risposta tra La Stampa e Vaticano sul campo di Grugliasco per sopravvissuti all’Olocausto subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale aggiunge tasselli a una storia dimenticata ma che piano piano sta tornando in luce.

Un anno dopo la fine del conflitto, il Cardinale arcivescovo di Torino, Maurilio Fossati, restitui’ alla Santa Sede un assegno di centomila lire destinato al campo UNNRA 17 con una lettera in cui si affermava che gli ebrei erano “troppo turbolenti” e ricevevano fin troppo, scrive il quotidiano di Torino. A motivare le critiche una lettera trovata “in Curia”, quasi per caso nel corso di un’altra ricerca, da Giulietta Weisz, ricercatrice volontaria dell’Associazione Italia-Israele, che l’ha presentata a Torino durante un convegno su “Shoah, Alia Bet e Vaticano”.

img_0349Datata 31 marzo del ’46, e indirizzata a Monsignor Ferdinando Baldelli della Pontificia Commissione Assistenza a Roma, la lettera spiega le ragioni del rifiuto dell’assegno con “parole durissime e di disprezzo” nei confronti degli ospiti del campo, scrive La Stampa. A stretto giro di posta la replica del Vaticano attraverso l’Osservatore Romano. In un articolo di Sergio Pagano, il Prefetto degli Archivi Segreti, la storia raccontata e’ un’altra, con tanto di documenti declassificati con l’autorizzazione della Segreteria di Stato. Fu il Vice Comandante del campo, il maggiore britannico S. F. Burnell, in assenza del suo superiore, a replicare che quei soldi non servivano, scrive Monsignor Pagano.

Il Cardinale Fossati
Il Cardinale Fossati

“Il 14 marzo del 1946 monsignor Baldelli — le cui carte sono in Archivio Segreto e stanno per essere inventariate completamente dalle dottoresse archiviste Giuseppina Roselli e Francesca Di Giovanni Lanciani — inviò al cardinale di Torino, a nome di Pio XII, un sussidio di lire 100.000 per gli ebrei internati di Grugliasco, disposto ad inviare il restante della somma [fino a 200.000 lire] qualora ne fosse dimostrata la necessità» (ASV, Segr. Stato, Comm. Soccorsi 305, f. 4)”, scrive Pagano. Il cardinale Fossati, appena ricevuto l’assegno, domandò al parroco di Grugliasco di fare una indagine sui bisogni degli ebrei, ma “l’incauto sacerdote, recandosi al campo per fare domande, fece sospettare il maggiore Burnell che il Vaticano volesse quasi fare un’inchiesta” sull’amministrazione (ibid., f. 6). Quale che fossero le motivazioni, il 30 marzo seguente il militare provvedeva a recapitare personalmente a Fossati una dettagliata relazione: “Voleva dimostrare che l’aiuto offerto da Pio XII per Grugliasco non solo non era necessario, ma poteva meglio destinarsi ad altri ebrei”, sintetizza monsignor Pagano.

I bambini di Grugliasco 1947-1948 (foto famiglia Tannenbaum)
I bambini di Grugliasco 1947-1948 (foto famiglia Tannenbaum)

«Ho l’onore — scriveva Burnell — di riferirmi alla Sua inchiesta attraverso il Prete Parroco di Grugliasco riguardo alle condizioni di questo Centro di Raccolta Profughi…I dettagli che serviranno per darLe un quadro preciso sono i seguenti: Si concede ai profughi gratuitamente quanto segue: a) Locali con riscaldamento centrale, luce, letti, sapone, acqua calda e fredda, cure ospedaliere inclusivamente il costo per la maternità o la cura contro la tubercolosi, servizio di dentista, provvedimento per applicazioni ortopediche inclusivamente scarpe ortopediche, piatti, coltello, forchetta, cucchiaio ecc., viveri, ecc., ecc. b) Quanto ai viveri si tratta della Scala [sic, per Scatola] 8 della Scala Alleata per viveri, e questa consiste nel pane bianco, pasta bianca, marmellata di aranci o di altra frutta, carne, patate o da farina, verdura fresca, frutta fresca, caffè, zucchero, latte ecc. La razione di pane bianco è di 100 grammi superiore alla razione italiana per borghesi. In più le donne allattanti ed incinte ricevono un supplemento di 20 once di latte al giorno. c) C’è una Clinica con assistenza medica, facilità per bagni e vitto durante giorno e notte, con assistenti qualificati. d) C’è una scuola per bambini con insegnanti qualificati. e) [sic] C’è uno spaccio gestito completamente da profughi, ed i benefici vanno a scopi di beneficenza attraverso il Comitato. f) C’è un ospedale eccellente con 2 medici e 5 sorelle infermiere in servizio giorno e notte. Qui si provvedono anche iniezioni e vaccinazioni, e due autoambulanze sono in servizio continuo. Medicine inclusivamente Penicillina sono a disposizione. Alle future madri si danno completi corredini per neonati. g) C’è una Sinagoga e completa libertà di religione. h) Esistono sale di lettura e per scrivere con radio ed altoparlanti. i) La gente è libera di entrare e di uscire dal Campo fra le ore 6 di mattina e e ore 0,30 di notte, ed i treni ed i tram hanno concesso delle riduzioni sul prezzo del biglietto. j) Tutte le persone di sesso maschile ricevono la loro giusta razione di sigarette e di tabacco. l) Tutte le persone ricevono dal Joint Americano a numero 600-900 Lire al mese”. Burnell aggiungeva, prima di congedarsi, che “il rapporto che ha raggiunto il Vaticano e’ infondato” e che il contributo finanziario “non è affatto necessario”.

Parte da qui la lettera del Cardinale pubblicata dalla Stampa, in allegato la relazione che Burnell gli aveva consegnato di persona. «Appena ricevuta la sua 14 c. m. con l’assegno di lire 100.000 (lire centomila) ho pregato il Parroco di Grugliasco di informarmi sugli Israeliti del Campo di concentramento [sic] nella sua Parrocchia. Già vaghe notizie mi erano pervenute su quel campo, dove si diceva vi fosse molta immoralità. Non so ancora quali passi abbia fatto il Parroco e se alle volte abbia esorbitato nelle richieste; fatto sta che ieri mattina si è presentato a me il Vice Comandate del Campo accompagnato da due nostre Crocerossine, persone mature, di molto criterio, ottime cristiane. Ho compreso che la visita del Parroco di Grugliasco lo aveva preoccupato, quasi che il Vaticano volesse fare un’inchiesta sull’andamento del campo, e mi lasciò un esposto che allego. Dalla conversazione poi con le Crocerossine appresi che in quel campo vi sono circa mille ebrei, tutti stranieri, in massima parte soggetti turbolenti, trattati troppo bene e che abusano vendendo al mercato nero quello che loro sovrabbonda, che lasciano molto a desiderare quanto a moralità, donne in soli calzoncini succinti. Come vedrà dalla annessa relazione, il loro trattamento è molto migliore di quanto abbiamo noi e il Vice Comandante invitandomi insistente mente a far visita al campo mi diceva che era proprio inutile che il Santo Padre sprecasse denaro per loro”.

Il Cardinale riferiva anche di aver appreso dal Vice Comandante che tutti gli ebrei di Grugliasco puntavano ad andare in Palestina “ma saranno completamente spesati dagli Alleati”. E poi la frase, ad alta tensione antisemita, attribuita peraltro a una delle infermiere: “Una delle due Crocerossine mi diceva: “Parrebbe che dalla strage degli ebrei siano sopravissuti i meno degni: Ungheresi e Rumeni, poi sono i più cattivi”. (@alebal)

Alessandra Baldini
Alessandra Baldinihttps://onuitalia.com
Alessandra Baldini e’ stata la prima donna giornalista parlamentare per l’Ansa, poi corrispondente a Washington e responsabile degli uffici Ansa di New York e Londra. Dirige OnuItalia.

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