WASHINGTON, 9 LUGLIO 2025 – Dopo settimane di pressing gli Stati Uniti impongono sanzioni contro Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i Territori Palestinesi, l’italiana da tempo nel mirino della nuova amministrazione Trump. La sua “campagna di guerra politica ed economica contro gli Stati Uniti e Israele non sarà più tollerata”, ha detto il segretario di Stato Marco Rubio annunciando l’iniziativa, dovuta agli “illegittimi e vergognosi sforzi di Albanese per fare pressione sulla Corte Penale Internazionale affinché agisca contro funzionari, aziende e leader statunitensi e israeliani”.
Né gli Stati Uniti né Israele – ha ricordato Rubio – sono parte dello Statuto di Roma, “il che rende la sua azione una grave violazione della sovranità di entrambi i paesi”. Secondo Rubio, Albanese “ha fomentato l’antisemitismo, espresso sostegno al terrorismo e disprezzo per gli Stati Uniti e Israele” e questo suo pregiudizio – ha aggiunto il segretario di Stato – è stato evidente in “tutta la sua carriera, inclusa la raccomandazione alla Corte Penale Internazionale di emettere mandati di arresto contro il premierisraeliano Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della difesa Yoav
Gallant”.
Francesca Albanese ha in diverse occasioni denunciato il “genocidio” a Gaza e chiesto di fermare il flusso di armi a Israele, che ha accusato di incarnare “l’apartheid” per
eccellenza. Nelle scorse settimane gli Stati Uniti avevano chiesto le dimissioni di Albanese dopo che un rapporto di UN Watch, organizzazione vicina a Israele, aveva acccusato la relatrice di aver accettato finanziamenti per 20 mila dollari per i suoi viaggi da gruppi legati ad Hamas, in violazione delle regole di condotta delle Nazioni Unite. In seguito al rapporto la divisione per i diritti civili del Dipartimento di Giustizia aveva chiesto all’Onu, in una lettera, di “rimuovere immediatamente” Albanese dal suo incarico in quanto la sua condotta “aveva disonorato l’istituzione”. (@OnuItalia)