CATANIA, 4 GIUGNO – È salpata da Catania una nuova missione della Freedom Flotilla, diretta verso la Striscia di Gaza con a bordo aiuti umanitari destinati alla popolazione civile colpita dalla guerra. La partenza della nave sponsorizzata da una coalizione umanitaria internazionale ha suscitato l’attenzione della comunità internazionale per la presenza a bordo di figure di rilievo come l’attivista Greta Thunberg e l’eurodeputata franco-palestinese Rima Hassan, entrambe impegnate nella difesa dei diritti umani e nella richiesta di un cessate il fuoco immediato nella regione.

La nave, ribattezzata “Madleen”, trasporta generi alimentari, forniture mediche e materiali di prima necessità raccolti grazie alla mobilitazione di reti civili e ONG. L’iniziativa è volta a denunciare e superare il blocco navale israeliano, promuovendo consapevolezza sulla drammatica situazione umanitaria nella Striscia, dove oltre due milioni di persone vivono sotto assedio e con accesso limitato ad acqua, cibo, elettricità e cure mediche.
La partenza della Madleen è avvenuta tra appelli alla cautela e alla protezione: l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) ha rivolto un invito formale a garantire il passaggio sicuro dell’imbarcazione, sottolineando il diritto dei civili a ricevere assistenza e il dovere delle parti in conflitto di rispettare le convenzioni internazionali umanitarie.
“Non possiamo restare in silenzio di fronte a ciò che sta accadendo a Gaza. Questa missione è un atto di responsabilità e solidarietà”, ha dichiarato Greta Thunberg poco prima dell’imbarco. Parole che si aggiungono alle crescenti richieste di intervento internazionale per porre fine a una crisi che ha già causato migliaia di vittime e un collasso quasi totale dei servizi di base.
La Freedom Flotilla Coalition, promotrice dell’iniziativa, ha già organizzato in passato missioni simili, spesso ostacolate o bloccate dalle autorità israeliane. Resta dunque alta la tensione su come verrà gestita questa nuova traversata, in un momento in cui la comunità internazionale chiede con insistenza una libera circolazione degli aiuti umanitari. (@OnuItalia)