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70 anni di Italia all’ONU: dalla FAO a UNHCR E UNESCO, l’impegno prima dell’ammissione

NEW YORK, 8 APRILE – Dalla FAO a UNHCR e all’UNESCO passando per WHO e UNICEF: nel decennio della lunga “anticamera” che precedette 70 anni fa l’ingresso al Palazzo di Vetro come stato membro dell’ONU, l’Italia si impegno’ a fondo nelle neonate agenzie specializzate delle Nazioni Unite, puntando fin dall’inizio su su quelle che ancora oggi contribuiscono al Dna della politica estera italiana.

Dopo la nascita della Repubblica, l’Italia si sentiva particolarmente vicina, per storia e per cultura, agli ideali di pace e di soluzione pacifica delle controversie attraverso il dialogo. Desiderosa, inoltre, di rientrare nello scenario internazionale, aveva riposto molte speranze nel poter partecipare, anche solo come osservatore, alla conferenza di San Francisco che si aprì il 25 aprile 1945. Ma in quel contesto le conseguenze della guerra, che non era ancora del tutto conclusa, pesavano molto. Ci vollero dieci anni prima che la diplomazia internazionale riuscisse a trovare il compromesso (il cosiddetto ‘package deal’ proposto dal Canada) grazie al quale l’Italia e altri 15 Paesi furono ammessi a pieno titolo come Stati Membri nella nuova organizzazione mondiale per la pace. Una decisione “inattesa”, accolta con soddisfazione a Roma, scrisse l’indomani il Corriere della Sera, parlando, nell’articolo di fondo, di un “successo morale” dopo la “votazione unanime per il nostro Paese”.

Gli anni della lunga e frustrante anticamera sono stati ricostruiti, in occasione del sessantesimo anniversario dell’ingresso dell’Italia all’Onu, nella mostra documentaria virtuale L’Italia con l’Onu 1945-2015 inaugurata il 16 dicembre 2015 alla Farnesina alla presenza di importanti personalità istituzionali, e alla quale ha fatto seguito un convegno storico sul tema La sfida della pace. L’Italia con le Nazioni Unite: 1945-2015. Si scopre cosi’ che in quei dieci anni, l’Italia continuò il suo percorso per entrare a far parte a pieno titolo della comunità internazionale attraverso alcune tappe salienti.

Il 3 settembre 1946 l’Italia fu cosi’ ammessa alla prima agenzia dell’ONU, la FAO, specializzata per l’agricoltura e l’alimentazione: tre anni dopo Roma fu scelta, anziche’ Washington come era stato deciso in un primo momento, come sede del quartier generale dell’organizzazione. Nel 1947 vengono stabilite relazioni con l’UNICEF, il fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia e nello stesso anno l’Italia entra nel WHO. L’anno dopo l’ingresso all’UNESCO: nel 1950 viene fondata la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, con lo scopo di favorire la promozione, il collegamento, l’informazione, la consultazione e l’esecuzione dei programmi UNESCO in Italia.

Il 2 aprile 1952, due anni dopo la nascita dell’alto commissariato per i profughi, l’ingresso all’UNHCR, nato all’indomani della Seconda Guerra Mondiale ereditando i compiti dell’UNRRA di assistere i cittadini europei fuggiti dalle proprie case e dai loro paesi a causa del conflitto. Doveva essere una operazione a durata limitata – tre anni – oggi sappiamo che non e’ stato cosi’.

Nel luglio 1951 venne adottata la Convenzione delle Nazioni Unite sullo status dei rifugiati, base giuridica dell’assistenza ai profughi e guida dell’attività dell’UNHCR. In Italia, la cosiddetta Convenzione di Ginevra fu firmata il 23 luglio 1952 e ratificata dall’allora Presidente della Repubblica Einaudi il 15 novembre 1954 a seguito dell’approvazione del Parlamento.

Le truppe italiane salpano alla volta di Mogadiscio per una missione di pace: l’amministrazione fiduciaria In: La Domenica del Corriere, 19 febbraio 1950. Collezione privata

Altro evento importante fu l’attribuzione all’Italia dell’Amministrazione Fiduciaria per la Somalia (Afis) nel 1950, decisione presa dall’Assemblea Generale dopo la bocciatura del compromesso Bevin-Sforza sulle ex colonie italiane. (@OnuItalia)

OnuItalia
OnuItaliahttps://onuitalia.com
Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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