ROMA, 29 GENNAIO – L’Alma Mater di Bologna si mobilita e promuove tra gli studenti delle scuole gli Obiettivi di sostenibilità previsti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Al DAMS Lab si terrà l’evento finale di LaBo2030, l’iniziativa che ha permesso a studentesse e studenti di collaborare attivamente allo sviluppo di progetti in linea con gli SDGs dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, guidati da ricercatrici e ricercatori.
L’obiettivo di LaBo 2030, l’iniziativa dell’Alma Mater – giunta alla sua seconda edizione – che si concluderà con il Final Debate in programma per domani, è stato quello di promuovere la comprensione degli SDGs – Sustainable Development Goals, i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile contenuti nell’Agenda 2030 dell’ONU, presso i giovani cittadini e cittadine, grazie al loro coinvolgimento diretto nella ricerca.
Sono quattro le scuole superiori bolognesi coinvolte: il liceo superiore Laura Bassi, gli istituti superiori Majorana, IIS Belluzzi Fioravanti e IPSAS Aldrovandi Rubbiani. Gli studenti e le studentesse hanno intrapreso un percorso, svolto in parte in aula e in parte negli spazi dell’Università, fondato sul dialogo con il mondo della ricerca. Ognuna delle otto classi partecipanti, due per ogni scuola, ha collaborato con una ricercatrice o un ricercatore allo sviluppo di un progetto dedicato alla sostenibilità, scelto in base dall’indirizzo e al programma di studio della classe stessa.
Il Final Debate di LaBo 2030 sarà aperto dai saluti istituzionali di Maria Letizia Guerra, Delegata del Rettore per l’Impegno pubblico, e Giacomo Bergamini, Delegato del Rettore per la Sostenibilità. Studentesse e studenti presenteranno poi i risultati dei loro progetti e si confronteranno nella fase di dibattito. Seguirà l’intervento di Matilde Galli, consigliera di VOLABO – Centro Servizi per il Volontariato della Città Metropolitana di Bologna. L’evento si concluderà con la premiazione finale dei progetti migliori, moderata da Edoardo Antonio D’Elia, docente all’Alma Mater, founder e host de La Merenda podcast
A valutare i progetti saranno una giuria popolare, formata da studentesse e studenti di altre scuole che si focalizzeranno sulla capacità comunicativa dei coetanei concorrenti, e una giuria tecnica, composta da Gaetana de Angelis dell’Ufficio Scolastico Regionale e Tommaso Sonno, ricercatore all’Alma Mater, che analizzeranno invece l’impatto territoriale dei progetti sulla città di Bologna.
LaBo 2030 ha voluto stimolare il pensiero critico di ragazze e ragazzi riguardo ai problemi globali, evidenziando l’importanza degli SDGs per un futuro sostenibile. Il progetto ha visto ricercatrici e ricercatori come agenti di cambiamento e promosso il ruolo attivo della scuola in iniziative capaci di generare un impatto concreto sul territorio.