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domenica, Novembre 3, 2024

L’Onu chiede all’Alabama di fermare la prima esecuzione con l’azoto

GINEVRA 16 GENNAIO – L’imminente esecuzione di un detenuto americano mediante un nuovo metodo non testato – l’asfissia mediante inalazioni di azoto – potrebbe costituire una forma di tortura, ha avvertito oggi l’ufficio dei diritti umani dell’ONU, OHCHR. Il condannato, Kenneth Eugene Smith, dovrebbe essere messo a morte nello stato dell’Alabama il 25 gennaio per un omicidio su commissione del 1988.

Se l’esecuzione andra’ in porto’, sara’ la prima volta negli Stati Uniti che una persona verrà messa a morte con questo metodo. La portavoce dell’OHCHR, Ravina Shamdasani, ha dichiarato che l’esecuzione di Smith potrebbe configurarsi come tortura o altro trattamento o punizione crudele, inumano o degradante ai sensi del sistema internazionale dei diritti umani.

“L’ufficio dei diritti umani dell’ONU esorta le autorità statali dell’Alabama a fermare l’esecuzione di Smith e a astenersi dall’adottare misure per eventuali altre esecuzioni in questo modo”, ha detto Shamdasani a Ginevra.

Nessuna sedazione pianificata

“Alabama ha già cercato di giustiziare Smith senza successo per iniezione letale nel 2022. Smith ha anche procedimenti in corso in un tribunale federale contro la sua imminente esecuzione che non sono stati risolti definitivamente”, ha aggiunto, sottolineando che lo stato americano non ha previsto alcun tipo di sedazione prima dell’esecuzione per asfissia da azoto.

“L’American Veterinary Medical Association raccomanda di somministrare anche agli animali di grandi dimensioni un sedativo quando vengono soppressi in questo modo”, ha detto. Il protocollo dell’Alabama sull’esecuzione fa riferimento anche alla somministrazione del gas per un massimo di 15 minuti.

“Smith ha avanzato, con prove periziali, che un’esecuzione mediante asfissia da gas, nel suo caso, comporta rischi particolari di dolore e sofferenza”, ha detto Shamdasani. Esprimendo la seria preoccupazione dell’OHCHR, ha aggiunto che l’esecuzione potrebbe violare trattati internazionali sui diritti civili e il divieto di tortura e altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti.

La pena di morte è incoerente con il diritto alla vita

La pena di morte – ha aggiunto inoltre – è in contrasto con il diritto fondamentale alla vita. “Non vi è prova che dissuada dal crimine, e crea un rischio inaccettabile di giustiziare persone innocenti”, ha detto: “Piuttosto che inventare nuovi modi per attuare la pena di morte, esortiamo tutti gli Stati a mettere in atto una moratoria sulla sua applicazione, come passo verso l’abolizione universale.”

L’appello dell’OHCHR e’ il secondo in pochi giorni che arriva dall’ONU di Ginevra. Il 4 gennaio Morris Tidball-Binz, relatore speciale sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, Alice Jill Edwards, relatrice speciale sulla tortura, Tlaleng Mofokeng, relatrice speciale sul diritto alla salute, e Margaret Satterthwaite,
relatrice speciale sull’indipendenza di giudici e avvocati, avevano chiesto all’Alabama di sospendere l’esecuzione.  Secondo gli esperti il protocollo di esecuzione dello Stato
dell’Alabama, recentemente approvato, che consente l’asfissia con azoto gassoso potrebbe portare “a una morte dolorosa e umiliante”.

Smith era stato riconosciuto colpevole nel 1988 e condannato all’ergastolo senza
sconti di pena con un voto 11 a uno della giuria. Il giudice che aveva emesso la sentenza aveva tuttavia ignorato la raccomandazione dei giurati e aveva emesso la condanna a morte.  Dopo oltre 30 anni nel braccio della morte, le autorita’ dell’Alabama avevano gia’ tentato di giustiziare Kenneth Smith con un’iniezione letale nel novembre 2022, ma il tentativo era fallito. (@OnuItalia)

OnuItalia
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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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